Covid, Rsa nel caos dopo 232 ispezioni dei Nas: ecco dove e come il virus dilaga tra anziani e ospiti

17 Nov 2020 13:12 - di Prisca Righetti
Covid e Rsa

Covid e Rsa, un binomio divenuto sempre più inscindibile. Centinaia di ispezioni dei Nas lo confermano drammaticamente. E infatti, solo nell’ultima settimana, d’intesa con il ministero della Salute, i carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione hanno effettuato 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza. Case di riposo. Comunità alloggio. Tra queste sono state 37 le strutture che non hanno passato l’esame.

Covid e Rsa, 232 ispezioni dei Nas

L’intento era accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione del Covid-19. E, in caso di deroghe alle norme, individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di servizi assistenziali. Come di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori. Tutte trasgressioni, come noto, propedeutiche a episodi di omessa custodia e maltrattamento. Ebbene, in 37 strutture i Nas hanno riscontrato irregolarità di diverso tipo. In quei casi, allora, le autorità di competenza hanno contestato, complessivamente, 59 violazioni. Di cui 9 penali e 43 amministrative. Undici persone sono state deferite all’autorità giudiziaria e altre 42 sono state segnalate.

Covid, nelle Rsa manca un piano di prevenzione o la sua attuazione

In particolare, gli esiti hanno evidenziato 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), riconducibili all’assenza di piani preventivi anti-Covid. E, in 9 episodi, alla loro mancata attuazione. Come l’individuazione di percorsi e aree dedicati. Le modalità di gestione dei casi e di comunicazione all’autorità sanitaria. La programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione. Le prescrizioni per l’accesso dei visitatori in condizioni di sicurezza. In misura minore, poi, sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale da parte degli operatori, sia assistenziali che impiegati in altre mansioni. Ma anche alla formazione dei dipendenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Infine, persino alla presenza di igienizzanti e disinfettanti.

Il controllo sull’adeguatezza dei locali per degenti e ospiti

Oltre ai controlli tesi a tutelare la salute degli anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali. Tanto che, i controlli hanno individuato operatori privi di adeguata qualifica professionale. Presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto. Carenze igieniche nella preparazione dei pasti. In 4 situazioni sono emerse criticità particolarmente gravi tali da richiedere un immediato provvedimento di sospensione dell’attività assistenziale.

Il caso in provincia di Trapani

Tra gli episodi più rilevanti si segnalano: in provincia di Trapani, i Carabinieri del Nas e dell’Arma territoriale hanno individuato due comunità alloggio per anziani prive del documento di valutazione dei rischi (Dvr) all’interno dei luoghi di lavoro e delle misure organizzative di prevenzione dal contagio del virus Covid-19. I due titolari delle case di riposo sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria. E il sindaco, a seguito delle risultanze acquisite dal Nas, ha disposto la chiusura per entrambe le strutture. La motivazione riguarda le gravi carenze igienico-strutturali e gestionali. E la conseguenza immediata è stata l’immediato trasferimento degli ospiti presso i propri familiari o altre strutture idonee.

Tante le Rsa finite nel mirino dei controlli e sanzionate

Ma in realtà, da Palermo a Trapani. Come da Catanzaro a Campobasso. Da Reggio Calabria a Catania, fino a Viterbo, ulteriori ispezioni e controlli eseguiti con meticolosa attenzione hanno rilevato molte strutture manchevoli su diversi fronti. evidenziando, nel complesso, un quadro manchevole nell’organizzazione di spazi, procedure e informazioni dei piani anti-contagio. Sia sul fronte delle modalità di comportamento. Che per quanto concerne il rispetto di norme igieniche e preventive che vanno dalle condotte degli operatori delle Rsa, all’assenza di dispositivi di sanificazione, fino alla fruizione degli spazi riservati a degenti e ospiti in visita. Una serie di rilievi che, non stupisce, spiegano il diffondersi dei contagi nelle strutture per anziani. E giustificano i provvedimenti sanzionatori predisposti. Che, in diversi casi, hanno portato anche a misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

 

 

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