Covid e virologi in tv, arrivano le pagelle sulle loro performance. E il voto del pubblico li boccia
Covid e virologi in tv: un indagine analizza la loro capacità di comunicazione e l’impatto sul pubblico. E allora, coerenza. Presenza. Indice di allerta: per gli esperti in tv arrivano le pagelle stilate da un’indagine di Reputation Science, società specializzata nell’analisi e gestione della reputazione. Le direttrici del report proposto seguono ovviamente le coordinate di un binomio ormai arcinoto: quello che lega Covid e virologi. Declinato però alle performance televisive di medici e scienziati. E analizzato secondo una serie stringente di parametri che vanno dall’impatto mediatico alle soluzioni proposte per affrontare l’epidemia. Passando per il fattore che incrocia il dato “analisi dei dati” con quello delle conseguenti dichiarazioni pubbliche. Il verdetto è tutto da leggere…
Covid e virologi in tv: le pagello nello studio di Reputation Science
E allora, volendo riassumere al massimo e ridurre lo studio al podio: Fabrizio Pregliasco risulta il più coerente. Andrea Crisanti il più “presente”. Come anticipato, il verdetto sulla quantità e qualità della comunicazione di virologi, ricercatori e medici italiani in materia di Covid-19, arriva dall’indagine di Reputation Science, che ha passato in rassegna le dichiarazioni pubbliche degli esperti dal 1 febbraio al 20 novembre. Selezionandone oltre 120 con un impatto mediatico significativo, che hanno generato più di 70.000 contenuti online tra web e social network.
Covid e virologi in tv: Crisanti il più “presente”
Fabrizio Pregliasco il più “coerente”
Ecco chi sono i più prudenti e più temerari
I voti sugli esperti per lockdown e coprifuoco
Ma cosa ne pensa il pubblico di spettatori?
Ma entrando nel vivo dell’indagine, cosa ne pensa il pubblico di telespettatori dei virologi quotidianamente in tv? Dei tanti infettivologi, microbiologi e medici italiani, divenuti con la pandemia vere “star” dei media e del web? È presto detto. Dopo mesi di bombardamento mediatico. Tra rassicurazioni e allarmi, consigli e istruzioni per l’uso, viene fuori gli esperti hanno dato ai cittadini-spettatori-utenti troppe informazioni spesso incoerenti e contrastanti fra loro. Il verdetto non proprio positivo sulla comunicazione degli “esperti” in materia di Covid-19 arriva sempre dall’indagine di Reputation Science. Ebbene, i principali risultati dell’analisi hanno fatto emergere non solo un volume di contenuti estremamente rilevante, ma anche un doppio livello di incoerenza nelle dichiarazioni rilasciate.
Gli analisti: «non è un sondaggio sul loro gradimento»
Non solo infatti molti esperti hanno cambiato approccio nei vari mesi. Ma in generale il pubblico avrebbe assistito a una forte divergenza tra le opinioni riguardo alla gravità della pandemia e alla severità delle misure di contenimento. E questo potrebbe aver confuso ulteriormente i cittadini. Un verdetto non proprio tondo, quello sancito dallo studio. Ma che gli addetti ai lavori tendono a specificare – come evidenzia Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Science – che «non si tratta infatti di un sondaggio sul loro gradimento, ma di una misurazione analitica dei contenuti che riprendono le loro dichiarazioni pubbliche». Cambiando l’ordine dei fattori, però, il risultato dato dalla somma tra informazioni date e confusione generata, ci sembra rimanere lo stesso...