Piani Covid mai fatti: l’ex ministra Grillo che nominò Cotticelli non si scusa. “Non ebbi tempo di controllare”

7 Nov 2020 19:18 - di Redazione

La toppa a colori è peggio del buco. Nell’esilarante valzer dello scaricabarile sulla nomina del commissario alla Sanità della Regione Campania, Saverio Cottarelli, arriva immancabile anche l’ex ministro alla Salute Giulia Grillo. In carica il 7 dicembre 2018 quando l’ex generale in pensione venne scelto per mettere ordine nel caos della sanità calabrese. Dopo il benservito di Conte che lo aveva nominato. E gli applausi al premier dei grillini che lo avevano sponsorizzato, non poteva mancare la voce dell’allora ministra della Salute del governo gialloverde.

Giulia Grillo: grave il ritardo del ministero su Cotticelli

Mi sembra gravissima la risposta del generale Cotticelli, per la situazione che stiamo vivendo“, dice la Grillo con un certo ritardo. Quando la bomba sulle parole del commissario è già scoppiata. E le dimissioni consegnate. “Ma mi ha lasciato molto perplessa anche il fatto che la risposta del ministero della Salute al quesito posto dal commissario Cotticelli fosse arrivata dopo 3 mesi. Se fosse così, ritengo che sia molto grave”. Così la ministra grillina del primo governo Conte in un video su Facebook cerca di chiamarsi fuori. E scarica le colpe sull’attuale ministro della Salute.

“E’ una nomina importante. Non ho avuto il tempo di controllare”

Si tratta di una nomina importante. Che avviene su proposta del Mef e di concerto con il ministro della Salute, che ero io, e che deve essere approvata in consiglio dei ministri”, dice la Grillo sottolineando che nel Cdm votarono tutti, Lega compresa. “Quando si nomina un commissario – prova ad assolversi –   non si può sapere prima quale sarà la sua performance ma bisogna controllare. E quando facemmo le nomine io dissi ai commissari che mi sarei riservata di controllare il raggiungimento dei risultati previsti. E  in caso negativo mi sarei riservata di esprimere un parere negativo per la loro permanenza”.

Ma che brava, che specchiato senso di responsabilità. Che trasparenza. E allora? “Non lo potei fare perché il governo cadde ad agosto e poi io non fui più ministro“. Insomma tutta colpa di Salvini che fece cadere il governo.

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