Cinquestelle, vigilia Stati Generali infuocata: lite furibonda in chat sul terzo mandato
Doveva scoppiare, prima o poi. Ed è scoppiato al momento giusto, cioè alla vigilia dei cosiddetti Stati Generali intorno ai quali si è avvitato un MoVimento sempre più privo di identità. Parliamo del terzo mandato elettorale. Più che un divieto, un vero tabù. Almeno fino a poco tempo fa. Poi, in primavera, è arrivata la deroga. Ufficialmente limitata alle consultazioni amministrative per favorire la ricandidatura di Virginia Raggi, la deroga è in realtà il grimaldello con cui il gruppo dirigente, Di Maio in testa, vuole forzare il principio. Di Battista, che nel 2018 non si è ricandidato, ne ha fatto invece il vessillo per il suo assalto finale a quel che resta dei Cinquestelle.
Rivolta tra i Cinquestelle contro il viceministro Cancelleri
Nonostante l’apertura, infatti, per la base grillina il terzo mandato resta un tabù. Per questo se ne dovrà parlare nel corso degli Stati Generali. Nessuno tuttavia poteva immaginare una vigilia tanto pirotecnica. Ad accendere la miccia sui social, sono state le parole di Giancarlo Cancelleri, viceministro dei Trasporti e già consigliere regionale siciliano. Carica ottenuta sia la prima che la seconda volta attraverso la candidatura a presidente della Regione. Gli è sembrata perciò la casa più naturale del mondo prenotare lo scranno per la terza volta. Ma le sua parole hanno avuto l’effetto di una bomba tra i Cinquestelle. «Quindi ora si possono fare più di due mandati?», si è chiesto in chat più di un eletto.
Aveva detto: «Mi ricandido in Sicilia per la terza volta»
E subito qualcuno ha parlato di «colpo gobbo» per abbattere uno dei capisaldi dei Cinquestelle. Il carico da 11 lo ha piazzato il deputato Andrea Colletti. «Se amava la sua terra – ha eccepito -, Cancelleri poteva stare in Sicilia invece della porcata fatta per metterlo al Mit». Quasi irriferibile la battuta della deputata Valentina Corneli: «Abbattetelo». «Espressioni oltre ogni limite», rintuzza Azzurra Cancelleri, sorella di Giancarlo, in quella che è ormai diventata una questione di famiglia. «Messaggio scherzoso il mio – si giustifica la Corneli -. Irrispettoso, invece, che Cancelleri se ne sia uscito con una affermazione simile sul terzo mandato in un momento del genere».