Bassetti: nel Cts non ci sono specialisti del virus. Come li hanno scelti?

14 Nov 2020 14:33 - di Adele Sirocchi
Bassetti

Matteo Bassetti, da settimane al centro di polemiche sollevate dai media amici del governo, torna a ribadire il suo giudizio critico sul Comitato tecnico-scientifico.

Bassetti critica l’intervista a Ciciliano

“Leggo oggi un’intervista su un quotidiano di un membro del Cts, un medico della Polizia. Io credo che il Cts dovrebbe esprimere le migliori menti italiane nell’ambito delle malattie infettive, dell’igiene pubblica e della microbiologia. Invece la massima espressione nella gestione del Covid-19 non ha al suo interno questi specialisti. Vorrei sapere come è stato selezionato il Cts, i criteri e anche i meriti scientifici di chi è entrato a farne parte”.

Ciciliano dà lezioni sulle prossime festività

Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, commenta l’intervista al ‘Corriere della Sera’ di Fabio Ciciliano, componente tecnico del Cts per l’emergenza coronavirus e medico della Polizia. Ciciliano dà lezioni su Natale e Capodanno: mi raccomando – afferma – festeggiare solo in famiglia ristretta.

Come sono stati selezionati i membri del Cts?

Contro di me piovono critiche – ha sottolineato Bassetti – ma vorrei ricordare che sono professore di Malattie infettive, con un curriculum disponibile a tutti e tante pubblicazioni scientifiche, mentre non sappiamo come sono stati selezionati i componenti di un organo così importante oggi in Italia”, ha ribadito.

Lucarelli contro Bassetti: è come Lady Gaga

L’ultimo attacco a Bassetti è arrivato dal giornale più filogovernativo che c’è, e cioè Il Fatto quotidiano. Lo firma una specialista in killeraggi giornalistici su ordinazione, Selvaggia Lucarelli. Nel suo mirino vanno a finire tutti quelli che non intonano mantra di benedizione per Conte e il suo Cts: Giuseppe De Donno, poi Zangrillo e ora Bassetti. Il medico genovese è da circa un mese oggetto degli attacchi di Lucarelli, che lo ha definito il “Lady Gaga del virus”, meritandosi una replica molto signorile: “Non ascolto quel tipo di musica, io amo De André e Gino Paoli”.

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