Savona, calci e pugni ai poliziotti che lo invitano a mettersi la mascherina
Calci e pugni ai poliziotti che volevano fargli indossare la mascherina. E’ accaduto a Savona, ai giardini delle Trincee. Due agenti di polizia hanno notato due uomini che non indossavano la mascherina e li hanno invitati a mettersela. Uno dei due ha reagito dando in escandescenze.
In fuga il primo aggressore
Si è rifiutato non solo di indossare la mascherina alla richiesta degli operatori ma anche di declinare le proprie generalità. Ha iniziato a inveire contro i poliziotti e a minacciare, prima verbalmente, poi scagliandosi fisicamente contro di loro con pugni e calci. Gli agenti lo hanno ammanettato ma l’uomo è riuscito a fuggire. Ma non è finita qui: i poliziotti hanno dovuto fronteggiare un gruppo di altre sei-sette persone, in atteggiamento aggressivo e violento. Probabilmente amici dell’uomo che avevano tentato di fermare. Uno dei due agenti ha esploso due colpi di pistola in aria per indurre il gruppo ad allontanarsi.
E’ un ecuadoriano di 33 anni
Le indagini hanno consentito di identificare l’uomo sfuggito all’arresto e uno dei complici: il primo è un trentatreenne di origine ecuadoriane. Denunciato anche un suo connazionale di trentanove anni. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri componenti del gruppo. Gli agenti coinvolti nell’aggressione, come rirporta un sito locale, sono stati condotti in ospedale riportando rispettivamente 15 e 10 giorni di prognosi.
La condanna del Siulp
Il Siulp di Savona ha condannato “l’ennesima aggressione a poliziotti in servizio di volante. Questa volta è toccato ai colleghi di Savona dover far fronte alla vile aggressione. Donne e uomini dello Stato che per effetto dei gravissimi tagli operati sul comparto sicurezza, sono costretti a lavorare in condizione di assoluta pericolosità. E’ un fatto d’inaudita gravità che richiede un intervento urgente da parte del governo per arrestare quello che ormai sembra un copione, collaudato e premeditato da parte di un’unica regia, finalizzato a dimostrare che il controllo delle nostre città è, ormai, in mano ai balordi perché lo Stato non è più in grado di affermare la legge e la legalità per garantire la sicurezza non solo ai cittadini, ma nemmeno più alle Forze di polizia”.
Il liberismo sfocia spesso nell’anarchia. Una società necessita di regole ed il rispetto di esse, se cio’ non avviene si torna al far West.
Invece di mantenere migranti economici, clandestini, terroristi, scafisti e feccia senza diritto di asilo, si potenzi il servizio d’ordine, si costruiscano nuovi centri di detenzione, si inaspriscano le leggi e le loro applicazioni.
Basta con questo buonismo, che genera paura, disagio e che allontana sempre di piu gli uni dagli altri.