Sardine, Mattia Santori ridicolizzato: Senaldi e Floris lo mettono al tappeto con due domande

1 Ott 2020 14:19 - di Adriana De Conto
sardina Santori

Oltre il ridicolo.  Pietro Senaldi e Giovanni Floris  a DiMartedì hanno fatto fare una  figura barbina alla sardina  Mattia Santori. Il leader del movimento fiancheggiatore del Pd si ostina ad accogliere gli inviti dai vari talk-show collezionando comparsate imbarazzanti.   Stavolta si sono messi in due, il direttore di Libero, più volte scontatosi con Santori;  ed anche il conduttore Floris che non ha potuto non constatare la pochezza dell’interlocutore. Ed infierire lui stesso. Una débacle. Una delle tante, intendiamoci.

Due domande per mettere ko Santori

Sono bastate due domande facili facili per mettere Santori in imbarazzo totale. “L’ultima volta che l’ho incontrato qui – ha esordito il direttore di Libero – gli ho chiesto per chi voterebbe e non ha risposto. Adesso mi sembra piuttosto evidente che è schierato con il Pd. Se Zingaretti gli chiedesse di candidarsi e di dare una mano, lui si sentirebbe in dovere di sposare la causa del Pd?”. Prima domanda. Di seguito il colpo del KO. “E poi potrebbe ripetere quello che ha detto su Napoli, dove non ci sarebbe la cultura di mettere il casco? Se lo avesse detto uno di Libero, sarebbe stato processato dall’Ordine dei giornalisti un secondo dopo”. Santori aveva in precedenza con molta leggerezza affermato che nessuno a Napoli usa il casco sul motorino.

Battutaccia su Napoli della sardina

“Cominciamo dalla seconda domanda”, risponde Santori che non sa rispondere alla prima. A questo punto anche  Floris getta il carico da undici.  “È brutto dare per scontato che a Napoli non ci si metta il casco”.  La sardina presa nelle rete cerca di spiegarsi parlando di un “ragionamento più complesso” da fare. Ma la parola complessità non gli si addice. “Non sempre la legge viene applicata nello stesso modo perché non viene percepita in uguale maniera da un territorio”, farfuglia. Cita l’esempio della Svizzera, dove qualche anno fa si continuava a fumare nei locali pubblici nonostante il divieto. “Quindi c’è una cultura dell’illegalità a Napoli?”, incalza Floris infastidito.

“Non l’ho mai detto…”. Il capo delle Sardine si è quindi rivelato, dando il peggio. “Possiamo parlare di cose serie?”, ha provato a sviare il discorso consapevole di avere detto una corbelleria e di non sapere come uscirne. Bastava chiedere scusa e lui non lo ha fatto. Ha tentato di sviare il discorso da presuntuoso quale è, ma la mossa ha indispettito Floris che l’ha castigato. Il conduttore infatti gli ha fatto notare con una stilettata che sarebbe  stato meglio dire che l’esempio del casco e di Napoli non era stato un granché. Ma la presunzione di Santori non ha limiti e non ha percepito neanche che in fondo poteva essere una scappatoia, chiedere scusa. Invece risponde in maniera sciocca. “Beh, negli anni ’80 nessuno usava il casco”. Può bastare. Dopo questa “perla”, gelo in studio. Su Santori cala  il silenzio.

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