Roma, scene di guerriglia a Piazza del Popolo e sul Lungotevere: bombe carta e cassonetti in fiamme

28 Ott 2020 8:24 - di Edoardo Valci
Piazza del Popolo

Dopo Torino, Milano e Napoli, tocca a Roma. Ancora scene di guerriglia, ancora infiltrati. Scontri in Piazza del Popolo tra gruppi di facinorosi e forze di polizia durante la manifestazione delle Partite Iva. Erano in piazza per protestare contro il nuovo Dpcm. Cariche con gli idranti e devastazioni in piazzale Flaminio e via Giambattista Vico. Cassonetti spaccati e in fiamme. Immagini inaccettabili, individui violenti che hanno rovinato il corteo di chi chiede aiuto. Sul Lungotevere hanno avuto luogo altri scontri.

Da Piazza del Popolo verso Prati

Le forze dell’ordine hanno disperso e messo in fuga le frange violente dei manifestanti, che allora si sono dirette verso Prati. Il gruppo, giunto sul ponte Regina Margherita, in direzione via Cola di Rienzo, ha ripreso a lanciare bottiglie e fumogeni.

Agenti a sirene spiegate

Gli agenti che presidiavano ponte Regina Margherita si sono spostati a sirene spiegate insieme ai vigili del fuoco verso Borgo Pio, dove si sono dirette le frange estremiste dei manifestanti. Oltre ai cassonetti, hanno danneggiato anche alcuni veicoli tra cui un paio di auto di servizio dei vigili.

Il corteo verso Piazza del Popolo

Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio, quando per le strade del centro di Roma ha preso il via un corteo contro le nuove misure anti-Covid. In testa c’era un grosso striscione con la scritta: “Cartellino rosso per Conte. Gli italiani non vogliono fallire”. I manifestanti – che hanno intonato slogan contro il premier e il governo – sono partiti da piazza Cavour con l’intento di arrivare a Piazza del Popolo. Tante le bandiere tricolori e i cori come “Dimissioni subito” e “Libertà”. Arrivati a piazza del Popolo, i manifestanti hanno alzato al cielo dei cartellini rossi e intonato l’inno d’Italia. Sono 16 le persone fermate per gli scontri, tra loro estremisti e ultrà. Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si erano spostati verso via Ottaviano.

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