Roma, Sangiuliano smentisce: “Faccio il giornalista. Non mi candido”. E scatta la censura renziana
Il centrodestra scalda i motori per il Campidoglio. Vittorio Sgarbi in solitudine presenta la sua candidatura autonoma contro la Raggi, “sindaca della peste”. Il tavolo romano tra Salvini, Meloni e Tajani è al lavoro. “Prima gli uomini, poi i partiti”, promette la leader di Fratelli d’Italia, alla quale dovrebbe spettare l’ultima parola su Roma
E in assenza di nomi certi si rincorrono ipotesi e retroscena. Spesso inventati. Come quello della candidatura del direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, sotto le insegne della Lega, riportata da Repubblica. Voce smentita dallo stesso interessato.
Campidoglio, Sangiuliano smentisce: non mi candido
“Già ieri ho contattato il direttore de La Repubblica – dice il giornalista – per smentire ogni mio interesse alla candidatura pur disponendo come ogni cittadino italiano del diritto costituzionale all’elettorato attivo e passivo. Sono un giornalista, mestiere che amo. Appartengo al servizio pubblico e cerco di onorarne i valori. La politica mi limito a raccontarla da cronista e a studiarne i risvolti”. Pratica chiusa. Anche se il renziano Michele Anzaldi non ha esitato a spararla grossa con un attacco decisamente sopra le righe. Il deputato di Italia Viva pretenderebbe “l’immediata rimozione del direttore del Tg2”. Senza neppure chiedersi se la notizia sia fondata. Non è la prima volta che Anzaldi, membro della Vigilanza Rai, si lancia contro la direzione del Tg2 accusandola di censura e disinformazione.
Sgarbi presenta la sua lista contro la Raggi
Ufficialmente in pista, invece, l’istrionico Sgarbi. Che oggi ha annunciato alla stampa la sua mission impossible. “Roma è la prima città al mondo per patrimonio culturale. Non valorizzato da una sindaca che non conosce neanche chi sia Bernini”, tuona il critico d’arte e sindaco di Sutri, presentando la sua lista Rinascimento. “Nel 2021 saremo liberi dal coronavirus e intendo compiere interventi per rendere la Capitale come Parigi, una città in cui si va per visitare i musei. La Raggi è stata la sindaca della ‘peste’, io sarò quello della libertà”. Degrado, rifiuti, immigrazione, periferie massacrate. “I migranti non devono essere appendice morta e parassitaria delle periferie di Roma”, dice. Poi provoca parlando di modello Lucano. Che sarebbe contento di avere in squadra.
Sul fronte opposto va in scena lo psicodramma del centrosinistra spaccato dalla proposta Calenda mentre Zingaretti cerca il big e la candidatura della Raggi, che tenta il bis, lascia scontenta la stessa base grillina.
Attenzione a non sbagliare candidato….Roma deve essere nostra!!!!??????
Ma si sa i renziani sono come il loro padrone appunto Renzi che e garantista con gli amici e giustizialista feroce con gli avversari pardon nemici che deve eliminare nel modo più sbrigativo possibile