Ott 17 2020

Gloria Sabatini @ 13:23

Roma, famiglia di cinghiali uccisa a fucilate a due passi dal Vaticano. Gli ambientalisti: uno scempio (video)

Uccisa a Roma a colpi di fucile dalla polizia provinciale una famiglia di cinghiali.  Nella Capitale del degrado succede anche questo. La cattura e l’uccisione degli animali è avvenuta  questa notte a via Gregorio VII, a due passi dalla Basilica di San Pietro. E ha suscitato proteste montanti da parte delle associazioni animaliste che erano sul posto e parlano di “esecuzione sommaria”. E di decine di residenti scesi in strada per fermare l’abbattimento degli animali.

Degrado a Roma, uccisi a fucilate 7 cinghiali

Da giovedì mattina i sette cinghiali, attratti dai rifiuti, si erano intrufolati nel giardino Mario Moderni, in via della Cava Aurelia. Quindi sono stati rinchiusi nel “parchetto”. Dopo 24 ore senza soluzione,  la mamma e i sei cuccioli durante la notte sono stati narcotizzati dagli uomini della polizia provinciale armati di fucile. E abbattuti. Per le proteste dei cittadini si sono aggiunti gli agenti delle forze dell’ordine per sedare la rivolta notturna.

“Nel pomeriggio gli abbiamo portato delle mele e solidarizzato con gli animali”. E’ la denuncia di un animalista in una diretta facebook. Nella quale si vede la mamma riversa a terra e i cuccioli, prima caracollanti e poi sdraiati, per effetto della sedazione. Una scena indegna di una Capitale.

La protesta degli ambientalisti: un omicidio

“Mamma e cuccioli sono stati ammazzati” – denincia Ilaria Riccitelli, volontaria Enpa, che era sul posto. ” È stato un omicidio: sono stati narcotizzati dalla polizia provinciale. Poi i veterinari della Asl hanno eseguito due punture con liquido mortale”. I corpi degli animali, che molti speravano addormentati, sono stati caricati su di un camion speciale. Con scritto: ‘Materiale di categoria 1 destinato all’eliminazione. Regione Lazio’

Brambilla: gli animali potevano essere salvati

Quello dei cinghiali che spadroneggiano nei quartieri romani è un problema che si ripete da tempo. A nulla sono servite le proteste dei residenti e le decine di video denuncia. Colpa dell’incuria e dei cumuli di rifiuti che invadono la città. Il retroscena dell’abbattimento – secondo quanto riporta Repubblica – è ancora più inverosimile. “Nel pomeriggio si è tenuto un tavolo tra Regione e Comune”, racconta Michela Vittoria Brambilla, ex ministra e fondatrice della Leidaa. Prima della rivolta, ha contattato personalmente il governatore del Lazio Zingaretti per offrire la collaborazione della sua associazione. Con i propri mezzi, sarebbe andata a recuperare la famiglia di cinghiali per farsene carico. “Mi mette in contatto con Enrica Onorati, l’assessora competente per la Regione. Poi  una chiamata a tre anche con il presidente  della commissione Ambiente del Comune Diaco. La questione sembrava risolta. E noi saremmo andati lì a recuperare gli animali, per metterli in sicurezza”.

Il via libera della Regione. Il silenzio della Raggi

Ma l’epilogo è stato ben diverso. Nella nottata di venerdì si sono presentate le forze dell’ordine,  il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco e il direttore del dipartimento Tutela Ambientale, Marcello Visca. Il quale avrebbe anche insultato l’ex ministra presente sul posto. Alla richiesta di contattare  la sindaca Virginia Raggi, Diaco ha detto che il via libera all’abbattimento spetta alla Regione. E così è stato. Da tempo i residenti denunciano l’invasione dei cinghiali. Attratti dai cassonetti pieni di immondizia. Da qui la colpa ad Ama e all’amministrazione comunale per l’incuria.