Rampelli: “Roma sta diventando un deserto culturale. Il museo di Palazzo Canevari va salvato”
Fuori il museo dentro l’ennesima sede di uffici. È quello che accadrà a Palazzo Canevari, storico edificio nel centro di Roma, se andrà in porto il progetto di Cassa depositi e prestiti di realizzarvi la sede del Fondo nazionale innovazione. Sfrattando il Museo della Scienza della Terra. Un progetto al quale il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, chiede di mettere uno stop, anche per non depauperare ulteriormente il panorama culturale romano.
Rampelli: “In atto la desertificazione culturale di Roma”
“La desertificazione culturale di Roma sta raggiungendo livelli intollerabili. E la rimozione del ruolo centrale della Capitale quale sede di musei di rilevanza nazionale e internazionale – avverte Rampelli – costituisce il quotidiano tradimento della più profonda vocazione italiana”. “Cassa Depositi e Prestiti, che fa parte del percorso unitario della nostra Nazione – prosegue l’esponente di FdI – non può ignorarlo; non può con leggerezza liquidare il Museo della Scienza della Terra ospitato a Palazzo Canevari”.
Il Museo di Palazzo Canevari va salvato
Sulla vicenda Rampelli ha presentato un’interrogazione al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiedendo il recupero del polo museale a Palazzo Canevari. Due leggi finanziarie stanziarono fondi per il polo museale, ma poi il palazzo venne cartolarizzato nel 2005 per passare a Cassa depositi e prestiti. Attualmente Cdp intende realizzare la sede del fondo nazionale innovazione con un investimento di 11 milioni di euro. “Per questo faccio un appello affinché questo importante pezzo dello Stato italiano, Cdp, non cancelli ma rilanci la Scienze della Terra. Soprattutto ora che la geologia, la sismica, la mineralogia, la meteorologia stanno conquistando il baricentro della società”.
Rampelli al governo: “Possibile che non ne sappiate nulla?”
“Nel corso dei lavori di ristrutturazione – spiega ancora Rampelli – furono rinvenuti sotto l’edificio reperti archeologici e più recentemente, nel 2015, è stato ritrovato un tempio del VI secolo a. C. che ridisegna la mappa di Roma. La scoperta ha indotto Cdp a musealizzare l’area”. “In tutto questo giro di interventi di ristrutturazione, però, si sono dimenticati di mettere in protezione il patrimonio scientifico e culturale, disperso e imballato in vari magazzini privi delle adeguate tecnologie e totalmente oscurato al pubblico. Possibile che il ministro Franceschini non ne sia edotto? Possibile che il ministro Costa non opponga resistenza alla trasformazione del Museo della Scienza della Terra in un palazzo di uffici?”, chiede quindi in conclusione il vicepresidente della Camera.