Mps, Profumo condannato a 6 anni. I Cinquestelle si beccano altri ceffoni in pieno viso

16 Ott 2020 9:30 - di Gianluca Corrente
Profumo condannato

Alessandro Profumo condannato a 6 anni. Oltre all’ex presidente Mps (e attuale amministratore delegato di Leonardo) condannato l’ex amministratore delegato della banca senese Fabrizio Viola. 3 anni e 6 mesi a Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale dell’istituto di credito. La decisione è arrivata al termine di una camera di consiglio di circa 4 ore. Ed è stata pronunciata nell’inusuale cornice della fiera di Milano. Questo, per consentire alle parti di presenziare al dibattimento nel rispetto del distanziamento sociale.

Mps, Profumo condannato e il M5S finisce all’inferno

Durissimo il commento di Maurizio Gasparri su Profumo condannato e il caso Unicredit. «Dovrebbero meditare sugli errori del passato, tutti ascrivibili alla sinistra politico-bancaria che costituisce un unico blocco. Invece l’arroganza ha fatto sì che Padoan, da parlamentare del Pd eletto proprio a Siena, venga dirottato a fare il presidente di Unicredit. Che deve assorbire il Monte dei Paschi di Siena. Padoan che funzione ha? Quella di far stare tranquilli coloro che avendo protetto da sinistra la cattiva gestione di MPS non vogliono correre rischi?».

«I conduttori di talk show ne parlino

«Questo conflitto di interesse grande come una casa, questo vergognoso scandalo sta passando sotto silenzio». Questo, «nell’omertà complice di gran parte dell’informazione. E dico anche a tanti amici conduttori il talk show televisivi di far sentire la loro voce, le loro giustificate urla contro questa vergogna assoluta dello scandalo Mps-Padoan-Unicredit-Pd. Le condanne, che non riguardano Padoan ma altre persone, dovrebbero indurre tutti a una forte indignazione. E Padoan a rinunciare a questa operazione veramente temeraria», conclude Gasparri.

Per i Cinquestelle un altro schiaffo

«Dopo aver recentemente confermato Profumo alla guida della strategica Leonardo, i 5 Stelle – che da sempre parlano di onestà – subiscono un altro schiaffo. La riconferma era avvenuta nonostante la condizione di imputato nel processo sulla vicenda dei derivati Alexandria e Santorini, al tempo in cui Profumo era Ad di Montepaschi Siena. Ora mi aspetto che arrivino le dimissioni immediate di Profumo, non foss’altro per la pessima figura a cui l’Italia sarebbe esposta a livello internazionale». Lo dichiara in una nota il senatore Gianluigi Paragone.

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