Mes, mezza marcia indietro di Conte: «Mai escluso l’accesso». È allarme rosso tra i 5Stelle
La bomba Mes è pronta ad esplodere e (forse) a mandare in frantumi la maggioranza giallo-rossa. Ad innescarla il nuovo libro di Bruno Vespa – Perché l’Italia amò Mussolini (e come ha resistito alla dittatura del Covid) -. Il giornalista riferisce le parole pronunciate da Conte in merito all’utilizzo dei 36 miliardi del fondo salva-Stati: «Non ho mai escluso l’accesso». Un ipse dixit che prefigura una mezza marcia indietro del premier su uno dei temi più divaricanti all’interno del governo. Infatti, se il Pd lo vuole, il M5S lo respinge. E quindi non stupisce l’allarme risuonato dalle parti di Di Maio dopo che le agenzie di stampa sfornavano le anticipazioni del libro del conduttore di Porta a Porta.
Conte lo ha detto a Bruno Vespa
A Vespa Conte aveva anche sottolineato che «il Mes è un debito». Ma aveva anche aggiunto che «se ne avremo bisogno, vuol dire che aumenteremo il deficit». Una porta – come si vede – tutt’altro che sbarrata, così come aveva lasciato intendere nella conferenza-stampa di domenica sera. Non è un caso che proprio lì abbia invece deciso di fermarsi il Blog delle Stelle per puntellare il traballante “no” di Conte al Mes. «Ma se questa linea di credito è così conveniente per fronteggiare l’emergenza – scrivono i grillini -, perché nessuno Stato europeo ne ha fatto richiesta?».
Lo stop dei grillini: «Il salva-Stati è un debito»
La risposta se la danno gli stessi Cinquestelle: «La verità è che nessuno vuole il Mes perché è uno strumento inadeguato e rischioso». Sembra più la loro linea che quella del premier, che nella sua intervista a Vespa era apparso invece possibilista. Ma è proprio questa la verità che il Blog vuole oscurare. Per questo richiama in servizio il Giuseppi della conferenza-stampa che aveva scartato il Mes, negando che fosse «la panacea» dei nostri mali. «Conte – conclude il Blog – è sotto attacco soltanto per aver ricordato, in risposta ad una domanda specifica, un fatto che è sotto gli occhi di tutti».