Mes, Di Battista semina il panico tra i 5Stelle: «È l’arma con cui il Pd vuole spaccarci»

1 Ott 2020 16:50 - di Redazione
Di Battista

Gli inviti alla calma e gli appelli all’unità cadono nel vuoto. Il M5S resta una polveriera pronta ad esplodere. E’ solo questione di tempo. Ma la notizia è che l’innesco è in mano agli alleati del Pd. Saranno loro a decidere se e quando far partire la miccia. Di tanto, almeno, è convinto Alessandro Di Battista, sempre più immedesimato nel ruolo di fustigatore delle debolezze dei governativi interni e di incarnazione della purezza delle origini. A suo giudizio, tutto sarebbe ormai pronto: il carnefice (Pd), la vittima designata (M5S) e, infine, l’arma del delitto, cioè il Mes, il fondo Salva-stati, fortemente voluto da Zingaretti ma ancora osteggiato da Conte e Di Maio.

Di Battista cerca un varco nella crisi del M5S

«Che il Pd cerchi di spaccare il M5S non mi sconvolge. È la politica – scrive Di Battista nel suo editoriale sul giornale online Tpi.it -. Che lo faccia spingendo su uno strumento rischioso per l’Italia ed oltretutto meno efficace di altre azioni da mettere in campo sì. E tutto questo andrebbe detto con numeri e trattati alla mano. È nell’interesse dell’Italia del resto, ancor prima che del Movimento». Nella sua analisi, il grillino mette un po’ di tutto: da Prodi a Bonomi passando per Cottarelli. Il primo è un professore ed ex-premier, il secondo è il capo degli industriali italiani mentre il terzo è un esperto di conti pubblici. Ma agli occhi di Di Battista hanno tutti e tre la colpa di volere i soldi del Mes.

I sostenitori del Salva-stati «molestatori seriali»

«Sarà un problema mio – ragiona Dibba – ma per me il Mes assomiglia a quelle discoteche dove l’entrata è libera ma per uscire devi passare obbligatoriamente al bar per consumare. Con l’aggravante, nel caso del Mes, trattati alla mano, non si ha alcuna certezza né sul numero e né sul costo delle consumazioni». L’esponente Cinquestelle bolla Prodi, Bonomi, Cottarelli e anche Zingaretti come «molestatori seriali» che «vorrebbero far crederci che il Mes sia una lotteria di capodanno dove tutti vincono senza dover neppure acquistare il biglietto». In realtà, secondo Di Battista, a costoro del Mes in sé importa poco. «Quello a cui aspirano – conclude il grillino – è standardizzare quell’anomalia della politica italiana che si chiama Movimento 5 Stelle».

Commenti

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  • giovanni vuolo 1 Ottobre 2020

    Solo chiacchiere. Di Battista coi suoi “distinguo” sta creando un’alternativa per poter riproporre i 5S all’elettorato, visto che nelle attuali condizioni , il movimento è impresentabile. Ma sono tutti d’accordo.