Marche, il centrodestra espugna Senigallia: il nuovo sindaco è Massimo Olivetti
L’onda lunga delle elezione di Francesco Acquaroli, FdI, a governatore delle Marche travolge anche Senigallia, la città già guidata da Maurizio Mangialardi, lo sconfitto di due settimane fa. Il nuovo sindaco è Massimo Olivetti. Ha ottenuto il 51,08 per cento dei voti ribaltando in proprio favore l’esito del primo turno che lo vedeva inseguitore, con il 32,4, del candidato del centrosinistra Fabrizio Volpini, in testa col 43,4 per cento. Volpini si è fermato al 48,9. È stata una sfida avvincente, aperta fino all’ultimo. Lo scarto finale supera di poco più di 400 voti.
Olivetti ha sconfitto Fabrizio Volpini, del Pd
Il Pd marchigiano subisce dunque un micidiale un uno-due fin troppo eloquente circa lo stato di crisi in cui versa l’intera sinistra regionale. E non solo. Dell’antico e un tempo inespugnabile quadrilatero rosso restano in piedi Emilia Romagna e Toscana. L’Umbria è stata espugnata l’anno scorso, le Marche oggi. Il centrodestra aveva conquistato Macerata e ora Senigallia con Olivetti. A buon diritto, dunque, il senatore “azzurro” Francesco Battistoni parla di «giornata storica per le Marche e per la provincia di Ancona». «In questa Regione – ha aggiunto il commissario regionale di Forza Italia -abbiamo sconfitto la sinistra in ogni contesto».
La città riconquistata dopo 19 anni
L’ultima volta che il centrodestra aveva espresso un proprio sindaco risale a ben 19 anni fa. Da allora ha inanellato una serie di sconfitte. L’elezione di Olivetti restituisce ora prospettive alla coalizione. Determinante, infatti, è stata l’unità delle forze politiche che hanno dimostrato sul campo capacità di aggregare anche i fermenti civici. Di tutt’altro segno la campagna elettorale condotta dalla sinistra. La sconfitta di Volpini, che è stato anche presidente regionale Anci, è destinata a fomentare polemiche. Infatti, il candidato del Pd non godeva del sostegno della lista di Italia Viva e ha perso per soli 400 voti. È fin troppo prevedibile che gli equilibri nella sinistra marchigiana non si ricomporranno tanto facilmente.