L’immunologa Viola: «Basta tavolate, anche nei ristoranti 6 persone al tavolo, come a casa»
«È preoccupante». L’immunologa Antonella Viola, dell’università di Padova, fa il quadro della situazione. I numeri dell’epidemia di Covid-19 in Italia «salgono e fanno temere gli aumenti dei ricoveri e delle terapie intensive. Non sul momento, ma per quello che potranno significare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi». Ciò premesso, «non siamo nella situazione di marzo e quindi non possiamo applicare lo stesso approccio di allora».
L’immunologa Viola: no al lockdown generalizzato
L’esperta, sentita dall’Adnkronos Salute, ribadisce di essere contraria all’ipotesi del coprifuoco, che fa chiudere bar e ristoranti. E dà la ricetta: «Basta tavolate. La stessa regola che vale in casa, ossia non più di 6 persone attorno a un tavolo, valga anche per i locali». Dobbiamo sì intervenire con una stretta, sostiene. Ma relativa a «tutto ciò è si può controllare senza danneggiare l’economia e senza chiudere la scuola». No a «qualunque forma di lockdown generalizzato».
L’accusa: ecco che cosa non è stato fatto
«Dico da tempo che ci sono una serie di cose che andrebbero fatte», ricorda l’immunologa Viola. «La prima che bisognava fare e che non è stata fatta era un intervento sui trasporti. Si sapeva che avrebbero rappresentato un problema, ma non è stato fatto nulla», osserva. «L’altra cosa che bisognava fare e che non è stata fatta era incrementare la diagnostica. Più tamponi, nella situazione attuale direi più test rapidi per i quali serve grande diffusione».
«Più controlli, altrimenti le regole sono inutili»
«Un’altra cosa che farei adesso – prosegue la scienziata – è introdurre la didattica a distanza nelle università. E nelle scuole superiori provare a sfalsare gli ingressi facendo entrare una parte degli studenti al pomeriggio». Ancora: «Probabilmente una limitazione degli sport da contatto, anche di quelli delle società dilettantistiche, in questo momento andrebbe valutata». Ma l’elemento più importante in assoluto, tiene a dire l’immunologa Viola, è che «bisogna fare i controlli. Perché è inutile scrivere le regole, se poi non si verifica che vengano rispettate».