La Casellati a Conte: «Non facciamo i passacarte». E avverte: «No a un lockdown strisciante»

17 Ott 2020 10:32 - di Roberto Mariotti
Casellati

Non usa mezzi termini, Maria Elisabetta Casellati. «Salute e attività economiche si coniugano con una sola parola: responsabilità che gli italiani hanno già dimostrato. Responsabilità con una rigorosa osservanza delle regole. In questo modo noi possiamo tenere aperte tutte le attività. Non possiamo permetterci né da un punto di vista sociale né da un punto di vista economico un nuovo lockdown, anche strisciante». Ai microfono del Tg2, la presidente del Senato non ha dubbi. «Occorre alimentare la fiducia, non la paura. Con un reciproco sospetto», afferma.

Casellati: «Stare qui non è mettere una medaglietta»

«Fare il presidente del Senato non è mettere una medaglietta. È difendere le prerogative costituzionali», aggiunge. «Il che significa che in un’emergenza sanitaria grave che coinvolge tutti i cittadini, il governo deve discutere ogni misura con il Parlamento». Infatti,«il Parlamento è la voce degli italiani. Venire dopo a ratificare le proprie scelte non va bene perché il Senato non è un passacarte».

Il ricordo commosso di Jole Santelli

La Casellati dedica un passaggio dell’intervista al ricordo di Jole Santelli. C’è commozione nelle sue parole. «Un grande dolore per una grande donna. Intelligente, generosa, visionaria, lungimirante. Una delle ultime volte che l’ho sentita per telefono le ho chiesto se avesse paura del Covid. Mi ha risposto no perché lotto tutti i giorni contro la mia malattia».

Sul lockdown la protesta di Confartigianato

Proprio sulla “chiusura” il confronto è apertissimo. E interviene anche Confartigianato. «Chi minaccia lockdown natalizi non ha capito che sarebbe una condanna a morte. Criminalizzano i locali come luoghi di contagio, quando poi vediamo mezzi pubblici stracolmi». A dirlo è Dino De Santis, presidente  di Confartigianato Torino. «Le imprese artigiane che lavorano nel food rischiano di non farcela ad approdare nel nuovo anno. Molti lavoratori sono ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione dei mesi passati».

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