Influenza, medici di famiglia all’attacco del governo: avremo carenze e ritardi nei vaccini

6 Ott 2020 16:51 - di Riccardo Angelini
vaccini influenza

I medici di famiglia lanciano l’ultimo appello sui vaccini antinfluenzali. “Avremo un carenza e dei ritardi nelle vaccinazioni e ci sarà una iniquità nell’accesso”. L’allarme arriva da Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg (Federazione nazionale dei medici di medicina generale).

Influenza, sui vaccini medici di famiglia contro il governo

“Sono giorni – dice Scotti – che sto ripetendo che volevo delle linee guida perché potrebbero esserci delle responsabilità medico-legali per i colleghi. Immaginiamo l’ultimo giorno di vaccinazione, hanno di fronte due pazienti: il sessantenne in buona salute e il 50enne diabetico con uno stent cardiovascolare. Io – avverte Scotti – so a chi fare il vaccino ma solo nella mia responsabilità, perché se il 60enne si prende l’influenza e le cose vanno male chi si becca la denuncia è il medico di famiglia”.

Influenza, vaccini: non tutti potranno avere accesso

Le Regioni” che non sono riuscite a fare gare dirette per i vaccini in prima battuta sono: la Lombardia, il Molise e la Basilicata”, ricorda Scotti. “Siamo arrivati al momento di cambiare la Costituzione, l’articolo 32, e aggiungere alla definizione di diritto alla salute universale, equo e solidale, anche la parola regionale – rimarca Scotti con una battuta – Perché il diritto alla vaccinazione antinfluenzale in questo momento, governato attraverso gare regionali, non garantisce un accesso paritario in tutte le Regioni. E’ chiaro che ci sono situazioni in cui c’è una eccedenza rispetto al raggiungimento dell’obiettivo del 75% e altre Regioni che sono sotto l’obiettivo del 75%. O si sta sperando che molti cittadini rinuncino alla vaccinazione o non c’è un meccanismo di solidarietà successivo alle gare regionali”.

Le Regioni hanno acquistato 17 mln di dosi

Le Regioni quest’anno lavorano per tutelare maggiormente la popolazione fragile rispetto al passato. Hanno acquistato 17 milioni di dosi, quasi il doppio del fabbisogno medio che si aggira sui 10 milioni. Come e dove distribuirle, nel rispetto delle distanze anti-Covid, è il nodo da sciogliere in queste settimane.

I farmacisti annunciano: da noi le dosi scarseggiano

Stando alle linee guida del Governo dal 1 ottobre le dosi dovrebbero essere a disposizione gratuitamente per alcune categorie e a pagamento per tutti. Ma le Regioni, nel pieno dell’anno Covid, sull’acquisto sono andate in ordine sparso e sembra che il vaccino non sarà disponibile prima della fine di ottobre. Le categorie non a rischio dovrebbero rifornirsi presso le farmacie, acquistando il vaccino, ma i farmacisti già hanno fatto sapere che i vaccini a pagamento risulteranno per molti introvabili.

 

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