Indovina chi viene a cena: Carfagna e Toti radunano gli anti-sovranisti al ristorante
Una settimana fa si sono visti a Roma nella suggestiva cornice dell’hotel de Russie, e da lì è partito tutto. L’idea di Giovanni Toti e Mara Carfagna è riempire il voto al centro del centrodestra. Obiettivo ambizioso, considerate le attuali proporzioni di Forza Italia. Ma serve a “coprire” Matteo Salvini sul fronte moderato. E a creare una breccia in quello strategico segmento elettorale consentendo agli alleati di Lega e Fratelli d’Italia di ritornare al governo. Stasera c’è il sequel in un ristorante romano. Qui, infatti, il governatore ligure e la vicepresidente della Camera staranno a cena con alcuni parlamentari interessati. Una ventina in tutto, forse meno. Ma di questi tempi il Covid è un alibi formidabile per giustificare incontri con pochi intimi.
Carfagna e Toti si sono già incontrati una settimana fa
Nel caso di specie, tuttavia, non si può trascurare il fatto che dei due anfitrioni uno, Toti, è andato via da Forza Italia e l’altra, Carfagna, lo farebbe volentieri se non riuscissero ogni volta a trattenerla. In pratica, a tenere a battesimo l’iniziativa sono un apostata ed un’eretica dell’ortodossia berlusconiana. E questo in un partito monarchico come Forza Italia ha il suo peso. In ogni caso, la strada sembra tracciata. Il piatto forte del menu è il consolidamento dell’ala moderata ed europeista del centrodestra. Un progetto, ha spiegato giorni fa Toti, «aperto a chi ci sta, a cominciare da quanti in Forza Italia non si riconoscono nel fronte sovranista».
Obiettivo: rafforzare il centro del centrodestra
Tra gli invitati, oltre all’ex-ministro Paolo Romani, ci saranno, tra gli altri, Osvaldo Napoli e il senatore Andrea Cangini. Tutti sono convinti che la sfida per il governo si vinca al centro. Nessuno ci sta, tuttavia, a farsi appiccicare l’etichetta di “anti-sovranista“. Almeno per ora. Comunque sia, appare evidente che per dare luce e prospettiva al loro progetto Toti e Carfagna dovranno cominciare ad intonare il controcanto all’interno della coalizione. Il primo senza disturbare troppo Salvini e la seconda senza incorrere nell’ira del Cavaliere. E non sarà facile.