Immigrazione, porti aperti per tutti. Esulta Alba Parietti: i migranti pagheranno le nostre pensioni

6 Ott 2020 15:45 - di Adele Sirocchi

Con il nuovo decreto immigrazione il governo manda in soffitta i decreti sicurezza di Matteo Salvini. E incassa gli applausi della sinistra e di Alba Parietti. L’attrice, divenuta ormai una delle portavoci del fronte anti-Salvini pur non avendo alcuna competenza politica, commenta con entusiasmo la mossa del governo Conte.

Parietti: non ho letto il decreto ma va bene lo stesso

Non ho letto nei dettagli il decreto ma posso dire che il primo dovere di un buon cristiano è quello dell’accoglienza. Soddisfatta quando la vita vince sull’ignoranza, che serve solo a creare odio, una delle piaghe della nostra società. Queste persone hanno bisogno di aiuto, nessuno attraversa il mare per voler delinquere, cercano solo una vita migliore”.

Immigrazione, Parietti: loro pagheranno le spese dell’Italia

E ancora: “Io non giro con il rosario ma ho rispetto nell’essere umano. Credo nella vita, nella compassione. Se riuscissimo a farli arrivare e poi smistarli anche in altri paesi, potrebbero lavorare, imparare una lingua, fare un mestiere che magari nessuno vuole fare. Io credo che chi sosterrà nei prossimi anni le nostre spese, chi pagherà le nostre pensioni, saranno anche loro“.

Cosa prevede il decreto immigrazione

Ecco come cambiano le norme sull’accoglienza dei migranti, scardinando i decreti sicurezza di Salvini così come voluto dal Pd. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare.

Il provvedimento cambia i requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno per esigenze di protezione del cittadino straniero. Per quanto riguarda la protezione internazionale degli stranieri, la normativa vigente prescrive il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato, il rischio di tortura.

La protezione speciale

Con il decreto, si aggiunge a questa ipotesi il rischio che lo straniero sia sottoposto a trattamenti inumani o degradanti e se ne vieta l’espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale.

Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.

Il sistema di accoglienza

Il provvedimento riforma anche il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo ”Sistema di accoglienza e integrazione”. Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione.

Il transito delle navi

Il testo interviene poi sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro delle Infrastrutture, previa informazione al Presidente del Consiglio.

Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative introdotte in precedenza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Piero 7 Ottobre 2020

    Se in Italia, più di un milione di persone prendono il reddito di cittadinanza, perché non hanno lavoro, se la disoccupazione sta aumentando, se l ambiente verrà rispettato, cosa giusta e sacrosanta, parecchie attività verranno chiuse, con ulteriore aumento dei disoccupati. Ora, x far si che gli immigrati paghino le nostre pensioni, in teoria, dovrebbero trovare lavoro. Poi quando loro andranno in pensione, chi pagherà loro?bisogna fare una politica di sviluppo nei loro paesi, perché, così come stanno le cose, è solo un commercio di persone,che vengono sfruttate.