Il professor Crisanti smentisce Conte: «Il vaccino Covid pronto tra due mesi? Irrealistico…»

21 Ott 2020 11:11 - di Fortunata Cerri
Crisanti

«Lo vedo piuttosto irrealistico». Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova, si riferisce alla possibilità che il vaccino contro il Covid sia pronto tra due mesi. Stronca così Conte che ieri ha annunciato che le prime dosi del vaccino Oxford potrebbero essere disponibili nel mese di dicembre e che i contagi potrebbero essere contenuti entro la primavera. «Forse fra due mesi arriverà qualcuno che dice “abbiamo un vaccino”. Ma da lì a fare uno studio pilota e poi a distribuirlo, passano tanti mesi», ha detto Crisanti a Sky Tg24.

Crisanti: «Vi dico quale sarà la sfida dei prossimi mesi»

Alla domanda se questa estate abbiamo perso un’occasione importante, l’esperto ha risposto: «Sulla base di quello che stiamo vedendo adesso abbiamo messo a rischio sia i sacrifici che hanno fatto gli italiani che sono restati a casa due mesi sia l’economia, un sacrificio che ci è costato 150-160 milioni». «La sfida per i prossimi mesi e nei prossimi due anni sarà tenere sotto controllo il virus. Stiamo dando un vantaggio competitivo pauroso a Cina, Giappone, Corea, cioè a tutte quelle economie che sono riuscite a controllare l’epidemia. Fare paragoni con altri Paesi europei è da vili»

Crisanti, l’annuncio di Conte

Il preparato artificiale dell’università di Oxford, in collaborazione con AstraZeneca e l’azienda di Pomezia Irbm, potrebbe essere disponibile tra meno di due mesi. Lo ha detto lo stesso Giuseppe Conte. «Già all’inizio di dicembre avremo i primi due o tre milioni di dosi di vaccino – ha detto il premier – Altri milioni ci arriveranno subito dopo. La Commissione europea ha commissionato ad Astra Zeneca e ad altre società alcune centinaia di milioni di dosi. Penso che per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera». A fine ottobre la sperimentazione del vaccino di Oxford terminerà. Se i test daranno buoni risultati e non scateneranno reazioni contrarie, la tempistica annunciata da Conte sarà rispettata, altrimenti potrebbero esserci slittamenti.

Contro il Covid più vaccini in campo

Quello anglo-italiano non è l’unico candidato che è arrivato alla soglia dell’approvazione. In tutto sono nove infatti i candidati vaccini che hanno raggiunto la fase III di sperimentazione ormai da più di qualche mese. E tra questi alcuni sono in dirittura di arrivo. Pfizer potrebbe chiedere a fine novembre la richiesta di autorizzazione di emergenza per la distribuzione del vaccino contro il coronavirus che sta sviluppando insieme alla società tedesca BioNTech. La Food and Drug Administration statunitense richiede almeno due mesi di dati sulla sicurezza del vaccino su metà dei partecipanti ai test prima di poter autorizzare l’utilizzo di un vaccino sperimentale. Pfizer ritiene di poter essere in tali condizioni nella terza settimana di novembre, ha comunicato l’amministratore delegato, Albert Bourla, in una lettera aperta pubblicata sul sito internet della compagnia americana.

Vaccini, quali sono gli altri candidati vaccini

Anche un altro candidato vaccino, quello prodotto da Moderna negli Stati Uniti è in dirittura di arrivo. Sarebbe infatti imminente l’annuncio che la società avrebbe raggiunto l’obiettivo dei 30.000 pazienti arruolati nella sua sperimentazione di fase III. Fuori dagli Stati Uniti prosegue la corsa ai vaccini. Sinopharm, il gruppo cinese che sta lavorando a due vaccini contro il Covid-19, si dice pronto per la produzione di massa. Arriveranno a novembre anche i dati sulla sperimentazione di Sputnik, il vaccino russo, testato su diecimila volontari

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