Ott 17 2020

Girolamo Fragalà @ 09:45

Il mondo della scuola in rivolta contro la Azzolina: «Ha pensato solo ai banchi a rotelle, siamo nei guai»

«La scuola si conferma la cenerentola tra le istituzioni italiane. È vittima di scelte politiche e amministrative sbagliate, di mancanze e di miopia. A pagarne lo scotto non sono soltanto gli studenti, ma tutto il sistema Paese che sta ipotecando le professionalità che domani costituiranno il suo asse produttivo, economico e culturale». Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

Scuola, il rischio della didattica a distanza

«Dopo l’ordinanza regionale che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Campania, siamo particolarmente preoccupati. Infatti, decisioni analoghe possono essere adottate su scala nazionale. Sarebbe grave se un simile provvedimento coinvolgesse anche soltanto gli istituti secondari di secondo grado. La didattica a distanza è un surrogato di scuola per gli studenti di qualunque età. Ed è impraticabile per tutti gli alunni che svolgono attività di laboratorio».

«È stato fatto poco su tutti i fronti»

«Durante i lunghi mesi di stop alle lezioni in presenza, ben poco è stato fatto su tutti i fronti per garantire un ritorno sereno a scuola. Non è stato risolto il problema della carenza di spazi e docenti. Inoltre, nessun investimento significativo è stato compiuto nel trasporto pubblico, che si sta rivelando un anello molto debole della catena. Hanno destinato risorse all’acquisto di monopattini e biciclette elettriche e di banchi con le rotelle. Meglio – conclude -sarebbe stato aumentare il parco mezzi delle aziende di trasporto locale. Così avrebbero potuto consentire viaggi a bordo di autobus e metropolitane con la dovuta distanza di sicurezza».

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Le parole del preside del liceo Mamiani

Parla anche Tiziana Sallusti, preside del liceo Mamiani di Roma. «Tenere duro finché si può. I nostri ragazzi hanno bisogno della scuola in presenza. Hanno bisogno di stare in classe e seguire le lezioni in presenza. Il momento è delicato, ma che c’è anche un po di confusione».

«I contagi avvengono fuori, non a scuola»

«Non è certo la scuola a incrementare il numero dei contagi. Ma ciò che accade fuori. La maggior parte dei ragazzi si muove in autobus o in metro. E poi gli sport, come calcetto o altri, dove al primo gol si abbracciano e le misure per il contenimento non vengono rigorosamente rispettate».

«Abbiamo dato tutto il possibile»

«È tutto molto complicato e nelle scuole abbiamo e diamo sempre del nostro meglio. Docenti, personale Ata, tutti coloro che lavorano per e nella scuola si sono dati un gran da fare perché le strutture fossero e sono sicure. Certo è che se l’aumento dei contagi continua, chi di dovere dovrà scegliere la strada migliore».

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