Conte alla Camera: «La Ue sblocchi il Recovery Fund». Senza quei soldi il governo rischia i forconi
Italia in pressing sulla Ue per lo sblocco delle risorse del Recovery Fund. Un’assalto quasi disperato quello di Conte, intervenuto in mattinata alla Camera in vista del prossimo Consiglio Ue. A differenza di quanto accaduto ieri al Senato, dove aveva anche accennato all’emergenza Covid, il premier si è “incollato” al vertice di Bruxelles. «Il mio intervento – ha infatti esordito – sarà solo su temi all’ordine del giorno». Oltre al Recovery, la trattativa con la Gran Bretagna e il cambiamento climatico.
Senza Recovery Fund il governo dovrà dire sì al Mes
Un assalto disperato, si diceva. Già, il governo ha vari fronti aperti. Se l’Europa non dà certezze sui tempi del Recovery Fund, la Nadef (Nota aggiuntiva al documento economico-finanziare) si riduce a fichi secchi. In più – secondo motivo della disperazione – al Senato la maggioranza non dispone dei 161 voti necessari ad approvarla. Infine, i ritardi sul Recovery, fanno tornare d’attualità i soldi del Mes, disponibili subito e utilizzabili solo in spese sanitarie. Sul punto, però – terzo motivo -, la maggioranza è spaccata con il M5S che continua ad opporsi. Una posizione che rischia di diventare estremamente impopolare se la curva del contagio s’impenna e le strutture sanitarie rischiano di collassare. Per questo Conte ha sottolineato che «non dobbiamo permettere che possano generarsi ritardi».
Europa divisa sul blocco di Visegrad
A bloccare tutto è il rito opposto da alcuni Paesi membri ad erogare i benefici del Recovery alle nazioni del Gruppo di Visegrad, tra cui l’Ungheria, carenti, a loro dire, sotto il profilo del rispetto dei diritti umani. Il rischio politico di una spaccatura esiste. E il premier italiano lo teme più di ogni altro. «L’Europa – ha detto – è chiamata a rimanere unita». Contrariamente, ha aggiunto, si rischia di vanificare «l’occasione senza precedenti» del Recovery Fund. L’unica, a suo giudizio, capace di «riportare l’Italia su un sentiero di crescita e di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo».
So che si potrà andare incontro ad un periodo difficile. Ma spero vivamente che il governo al Senato non trovi la maggioranza e torni da dove è venuto. Dal nulla.
Tanto ormai penso che il fondo lo abbiamo toccato, evitiamo di raschiarlo.
A CASA TUTTI.
Grazie
Gli italiani sono stati finora sin troppo tolleranti. Il governo rischia i forconi non per il coronavirus, ma per un’assurda gestione dittatoriale della cosa pubblica,da parte di un’ammucchiata che non è stata votata,che sono sempre più minoranza nel Paese,e che riservano le sole attenzione ai clandestini ed agli islamici, e sono razzisti all’incontrario, cioè contro gli italiani. Il governo rischia i forconi perché ha instaurato una linea collaborativa ed intimidatoria con una parte della magistratura,per impedire il libero esercizio delle idee, proprio come nelle migliori tradizioni dei Paesi assolutisti; il governo rischia i forconi perché pretende di controllare e gestire la vita di tutti,imponendo il tracciamento nei pagamenti, in modo tale che nulla possa sfuggire all’occhio investigativo del grande fratello; le nostre tendenze, la nostra intimità.
Per tutto questo ed altro ancora questo governo di tronfi dittatorelli rischia i forconi, non per le motivazioni di Conte.