Cantante rosso degli “Assalti Frontali” con 6 chili di droga: “Colpa del Covid, devo arrangiarmi” (video)
«Io un cannone me lo merito e me lo fumo tutto subito…Ho la mia chilata d’erba e me ne faccio un vanto». Cantava così in una delle sue canzoni, Pol G, frontman del gruppo musicale gli Assalti Frontali. Ieri è stato arrestato al Pigneto per detenzione e spaccio di stupefacenti e condannato per direttissima a due anni.
Il cinquantacinquenne cantante romano, voce degli Assalti Frontali, è stato arrestato dai Finanzieri del Comando Provinciale della Capitale in quanto trovato in possesso di oltre 6 chili di droga detenuta nella sua abitazione nel quartiere Pigneto. L’andirivieni di persone nei pressi della palazzina in cui abita l’uomo, ha attirato l’attenzione delle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano che, una volta acquisiti sufficienti elementi, hanno deciso di perquisire l’abitazione del rapper rinvenendo oltre 6 chilogrammi di stupefacente, tra marijuana e hashish, oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
“Spaccio perché per colpa del Covid non faccio più concerti”
Paolo Bevilacqua, nome all’anagrafe di Pol G, ha ammesso le sue responsabilià e ha candidamente confessato di essere diventato uno spacciatore. “Non lavoro, non posso fare concerti, mi devo arrangiare in qualche modo”, si sarebbe giustificato il rapper con i militari che lo hanno arrestato. Processato per direttissima, Pol G. – che era incensurato – è stato condannato a due anni di reclusione, con sospensione della pena, una multa di 20mila euro e obbligo di firma.
Qui sotto nel video del 2010 Roma antifascista
Chi sono gli Assalti Frontali
Gli Assalti Frontali nascono come gruppo sul finire deglianni ’80 proprio a Roma dove Militant A, il leader, collabora con Radio Onda Rossa, storica emittente romana di estrema sinistra. Gli Assalti Frontali passano poi all’uso dell’italiano e raccolgono consensi prima tra gli ascoltatori e poi da quanti assistono alle loro esibizioni prevalentemente nei centri sociali e nelle università occupate. Forte anche il loro impegno nei centri sociali per i migranti. Come abbiamo riportato anche in questo nostro articolo sul sito del Secolo d’Italia.
Il gruppo da sempre propone testi ideologicamente schierati sul fronte dell’antagonismo rosso. Cantano, inoltre, veri e propri inni alla droga, come il brano “Un cannone me lo merito”.