Svizzera, il 27 settembre un referendum anti-immigrati. Se passa, a rischio anche i lavoratori italiani
Il 27 settembre la Svizzera è chiamata al voto per esprimersi su alcuni referendum. Uno, in particolare, se approvato, avrà conseguenze per devastanti per i frotalieri italiani. Il referendum recita: “Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)”. Ed è promosso dall’Udc, la destra elvetica.
Gli svizzeri sono preoccupati dell’immigrazione incontrollata
Sostantanzialmente, la proposta intende sospendere l’immigrazione, anche per chi arriva da un altro Paese dell’Ue. Italiani inclusi, dunque. L’iniziativa “Per un’immigrazione moderata”, chiamata anche “iniziativa per la limitazione”, è stata lanciata dall’Unione democratica del centro (UDC, destra conservatrice), la quale vuole che la Svizzera possa controllare la propria immigrazione in modo completamente autonomo. Il testo chiede l’aggiunta di un articolo – il 121b – alla Costituzione, che esclude qualsiasi trattato di libera circolazione delle persone. Se l’iniziativa fosse accettata nel voto popolare, l’accordo concluso nel 1999 con l’Unione europea (UE) dovrebbe essere disdetto entro 12 mesi.
Secondo il consiglio Federale elvetico, un possibile successo dell’iniziativa, sarebbe nocivo per il Paese. Non per motivi nobili o ideali. No, ma per ragioni strettamente commerciali. Infatti, annullando l’accordo sulla libera circolazione, tutti gli accordi bilaterali andrebbero persi, ed a risentirne sarebbe proprio l’economia svizzera.
Addio anche agli accordi con Austria, Germania, Francia, Italia e Liechtenstein, nazioni confinanti con la Svizzera. A quel punto, dunque, le imprese del Paese perderebbero il diritto di transito su territori europei che non le farebbe più essere competitive.
Il referendum in Svizzera il 27 settembre
I calcoli sono dunque prettamente mercantili. Il 50% delle esportazioni e il 60% delle importazioni svizzere sono direttamente correlate al mercato unico dell’Ue e se vincesse il ‘Sì’, almeno 7 accordi bilaterali verrebbero persi dagli elvetici. Naturalmente, anche la libera circolazione delle persone andrebbe a spegnersi, con preoccupazione da parte di tutti gli italiani che lavorano oltre confine.
E per capire come il discorso non sia ideale, ma strettamente pragmatico, c’è l’atteggiamento della Svizzera nei confronti di profughi e migranti per ragioni umanitarie. Proprio oggi Medici senza frontiere ha definito «semplicemente scandalosa» la decisione del Consiglio federale di accogliere solo 20 minorenni del campo profughi di Moria, sull’isola greca di Lesbo.
“Svizzera scandalosa nei confronti dei migranti”
«Forte della sua tradizione umanitaria, la Svizzera può dare un esempio di solidarietà attraverso l’attuazione di canali sicuri» delle domande d’asilo, afferma la presidente di MSF Reveka Papadopoulos. L’invio di aiuti umanitari «non basta» e non dove contribuire al ripristino del vecchio «sistema di detenzione». Oltre ai minori, «altre persone rimangono particolarmente esposte», soprattutto al Covid, sottolinea la presidente di MSF, menzionando le famiglie con bambini piccoli, le vittime di violenza sessuale e i malati. Ma l’appello è destinato a cadere miseramente nel vuoto.
La Svizzera non ha brillato di umanità neanche nel caso di Teresa Scavelli, la baby sitter calabrese morta per difendere tre bambini da un maniaco. La donna è morta senza che le autorità elvetiche si facessero minimo carico del dramma che stanno vivendo il vedovo e gli orfani della donna italiana.