Scuola, assedio degli studenti a Conte e alla Azzolina: esplodono mortaretti davanti Montecitorio

25 Set 2020 12:50 - di Marta Lima

Inquietanti esplosioni e fumo rosso, a piazza Montecitorio, dove centinaia di studenti stanno manifestando per una scuola migliore e per far sentire forte la loro voce al premier Conte e alla ministra Azzolina. Fumogeni rossi hanno colorato la piazza. “Se non cambierà, lotta dura sarà”, “Contro la scuola dei padroni: 10, 100, 1000 occupazioni”: slogan riciclati dal lungo e glorioso repertorio della storia delle manifestazioni studentesche, quelli cantati a squarciagola dai ragazzi che si sono dati appuntamento davanti alla Camera e davanti al ministero dell’Istruzione stamattina, aderendo allo sciopero della scuola di oggi e domani. Le sofferenze e i disagi che lamentano gli studenti sono, invece, molto attuali. E sul fronte Covid il governo sta mostrando tutti i suoi limiti: la scuola è nel caos, a 5 giorni dall’apertura.

La protesta degli studenti con i mortaretti

Centinaia di studenti riuniti a piazza di Pietra prima di entrare e manifestare davanti a piazza Montecitorio. E non poteva mancare la musica a tutto volume. Tutti rigorosamente con le mascherine sul volto. ‘Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città’, ‘se sei disoccupato è colpa del padrone e non dell’immigrato’. Sono gli slogan urlati dalle centinaia di studenti in Piazza Montecitorio. Musica e grida per farsi sentire a governo e parlamento per una scuola migliore. Bersaglio degli slogan la ministra dell’Istruzione ‘colpevole’ di aver tergiversato nella predisposizione delle iniziative per l’avvio dell’anno scolastico: ‘Azzolina smemorina ce potevi pensà prima’.

Lo scoppio di un mortaretto ha fatto suonare l’antifurto di un’auto. Fumogeni rossi hanno colorato la piazza. ‘Ragazzi manteniamo distanziamento e mascherine indossate’, l’appello che viene lanciato dai megafoni dagli organizzatori.

Scuola, mobilitazione in tutta italia

La mobilitazione “per una scuola migliore” parte a Milano da Largo Cairoli; a Roma da Montecitorio; a Genova da Piazza Fanti d’Italia; a Napoli alle 16.00 in Piazza Matteotti; Perugia da Piazza IV Novembre; a L’Aquila alle 16:00 da Corso Federico II e da Siracusa alle 17.00 da via Minerva.  “La scuola è in ginocchio: la pandemia ha fatto scoppiare i problemi che la scuola subisce da anni – sottolinea Alessandro Personè dell’Unione degli studenti – Oggi manifestiamo in tutto il Paese perché vogliamo che il governo e la ministra ci ascoltino per costruire un piano di ripartenza in sicurezza ed in presenza dando una prospettiva chiara di innovazione radicale della scuola”. Tutti insieme famo paura’.

Gli slogan contro la ministra Azzolina

“Se non cambierà, lotta dura sarà”, “Contro la scuola dei padroni: 10, 100, 1000 occupazioni”: slogan riciclati dal lungo e glorioso repertorio della storia delle manifestazioni studentesche, quelli cantati a squarciagola dai ragazzi che si sono dati appuntamento davanti al ministero dell’Istruzione stamattina, aderendo allo sciopero della scuola di oggi e domani. Le sofferenze e i disagi che lamentano gli studenti sono, invece, molto attuali. “La didattica a distanza si è rivelata totalmente fallimentare e classista negli scorsi mesi. Ha aumentato il divario tra istituti e tra gli stessi studenti. Nonostante questo la ministra Azzolina continua a propagandarne l’efficacia e la validità”, dice un ragazzo di Organizzazione studentesca d’alternativa (Osa), tra le sigle organizzatrici del corteo partito dal Miur con destinazione piazza di Montecitorio.

Anche i presidi e i professori sono in piazza

“Con noi sono presenti anche studenti universitari, professori e membri del personale Ata, rappresentati dall’Unione sindacale di base (Usb), e tutti insieme chiediamo le dimissioni della ministra, che ha dimostrato di non saper gestire la situazione emergenziale causata dal Covid-19. Frequento un istituto del centro, quindi un luogo privilegiato, ma anche da noi mancano i tanto sbandierati monoposto e le classi sono un pollaio nel quale siamo stipati, costretti a seguire in piedi le lezioni”, prosegue il giovane attivista. “Manca anche il personale docente e Azzolina aveva promesso 100.000 nuove assunzioni. Per ora a stento sono state 15.000. La scuola sono più di trenta anni che viene abbandonata a se stessa. Non c’è mai stato un piano di edilizia serio, ora con l’emergenza tutti i nodi stanno venendo al pettine”, conclude lo studente prima di tornare a mescolarsi con gli altri ragazzi.

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