Salvini: «Gli unici immigrati che nel Pd conoscono sono quelli che fanno le pulizie nelle loro ville»

2 Set 2020 9:36 - di Gianluca Corrente
Salvini

Si danno appuntamento, i militanti dei centri sociali coccolati dalla sinistra, ogni qualvolta Salvini parla. Una tappa dopo l’altra arrivano, sono pochi, ma danno fastidio, urlano, fischiano e cantano Bella Ciao. Un copione ridicolo che recitano tutti i giorni. E Pd-M5S fanno finta di non vedere e di non sentire, come se fosse una cosa normale. Anche a Genova la stessa storia. In piazza centinaia di persone arrivate per ascoltare il leader della Lega in modo pacifico e ordinato. A margine il solito gruppetto di “compagni” col pugno chiuso.

Salvini e i contestatori rossi

«Eccoli», ha detto Salvini indicando i contestatori “rossi”.  «Non si capisce neanche cosa dicano. Fategli un applauso, non ci sono più i centri sociali di una volta. Mi aspettavo di più, sono depressi anche loro: costretti a votare uno come Sansa». Poi sferra l’attacco: «Una volta c’era la sinistra che si occupava di fabbriche, porti e operai. Adesso nelle sedi del Pd ci sono più miliardari che precari. E gli unici immigrati che conoscono sono quelli che gli fanno le pulizie nelle loro ville. La sinistra ha abbandonato le fabbriche e le periferie e si è chiusa nei salotti».

«Qui c’è gente che ha lavorato tutto il giorno»

Poi Salvini ha ringraziato la piazza nel cuore del centro storico di Genova. «Questa città – ha detto riferendosi al nuovo ponte – ha dimostrato a tutto il mondo di che pasta sono fatti gli italiani. Grazie a voi per essere qua alle 19.30 dopo una giornata di lavoro, poi. Qua c’è gente che è uscita dall’ufficio, dall’ospedale, dallo studio, che ha voluto rendere omaggio a una Genova bella». Scuole, immigrazione e elezioni regionali i temi toccati dal segretario del Carroccio sul palco di Matteotti. Con più di una stoccata agli avversari.

Ai centri sociali: «Siete solo dei viziatelli»

Presenti anche il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore Giovanni Toti ed Edoardo Rixi, deputato e segretario ligure della Lega. «Genova e l’Italia si potranno dire un paese normale – ha concluso Salvini – quando chiunque potrà venire in una piazza senza che poliziotti e carabinieri debbano tenere a bada quattro viziatelli. Tornate da dove siete venuti».

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