Rampelli: «Sulle mascherine del Lazio c’è l’ombra della mafia. Zingaretti non può restare zitto»

21 Set 2020 9:29 - di Paolo Sturaro
Rampelli

«Tre mega-commesse assegnate dalla Regione Lazio alla Ecotech, una vicenda denunciata dal gruppo regionale FdI e portata da me in Parlamento. Mascherine mai giunte a destinazione nonostante l’Ente avesse già anticipato decine e decine di milioni di euro. Dopo tutto questo, quanto emerge nelle ultime ore getta un’ombra ancora più inquietante sulla gestione Zingaretti». Ad affermarlo è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera.

Rampelli: le ombre sui dispositivi di protezione

«Intanto attendiamo il giusto corso dell’inchiesta». Inoltre, «la totale restituzione dei soldi conferiti alla Ecotech e il perseguimento dei colpevoli di questo mistero. Confidiamo nel celere lavoro della Procura di Roma», dice il deputato di FdI. «Ma ora, secondo quanto riportato dalla stampa, pare potrebbe esserci la mano dei clan mafiosi sulle gare sull’approvvigionamento dei dispositivi di protezione. L’ultima grana riguarderebbe una società sospettata dall’antimafia di legami con la criminalità organizzata», incalza Rampelli. «Titolari della ditta affiliati alle cosche. E che, con un fatturato di appena 330mila euro e con un utile di 1000 euro, sarebbero riusciti a firmare un contratto da 27 milioni di euro. Di cui 5 già incassati, con la Regione Lazio».

«Zingaretti chiarisca subito questa vicenda»

«Peccato che la fornitura di 2 milioni destinata alla Protezione Civile non sia mai arrivata», continua Rampelli. «La lezione di marzo evidentemente non ha insegnato granché a Zingaretti. È opportuno che chiarisca subito anche questa vicenda. Il tutto da aggiungere agli sperperi sul palazzo della Provincia di Roma, le inchieste della Corte dei Conti sulla vicenda dell’assessore alla Sanità, le nomine di dirigenti esterni ritenute illegittime dal Consiglio di Stato. Chi doveva vigilare lo ha fatto? Siamo forse e di nuovo in presenza di un “caso Palamara”, con una gestione strabica della giustizia che ignora questioni inquietanti quando riguardano il Pd? Non vorremmo assistere a quanto di misterioso accadde con l’inchiesta “Terra di mezzo”, ribattezzata irresponsabilmente “Mafia capitale”, dove misteriosamente fu colpito nella stessa inchiesta il sindaco di Roma ma non il Governatore della Regione. Che pure risultò coinvolta pesantemente nella vicenda», conclude.

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