Puglia, Calenda ridicolizza Emiliano: «Fai l’antifascista e candidi chi fa il saluto romano»

14 Set 2020 19:12 - di Giacomo Fabi
Calenda

Giratela e rigiratela come volete, ma il risultato di questa campagna elettorale è già scritto: vinceranno i fascisti. Veri o immaginari, presunti o pretesi, evocati o invocati sono loro i protagonisti assoluti della politica italiana. Non i più votati, ma di certo i più citati, sebbene a sproposito il più delle volte. Spicca perciò l’eccezione di Carlo Calenda, uno dei pochi ormai a sinistra ancora capace di distinguere l’antifascismo dei Paietta e dei Calamandrei da quello delle Ferragni e delle Gruber. Una peculiarità che ne fa una sorta di uccello raro nella pur variegata fauna della gauche italienne.

Il sindaco di Nardò nel mirino di Calenda

Prova ne sia l’abilità con cui ha zittito gli zelanti cultori del “pericolo nero in agguato” rinfacciando loro di predicare male e razzolare peggio. Una mossa intelligente, che ha per scenario la Puglia, terra contesa tra Raffaele Fitto e Michele Emiliano, con i Cinquestelle a far da comparsa e il renziano Ivan Scalfarotto a far da guastafeste. Ruolo che ha mandato in estasi Calenda, che a Emiliano l’aveva giurata sin dai tempi in cui si rimpallavano a suon di insulti l’incandescente dossier dell’Ilva di Taranto. Ma è proprio qui che gli zelanti cultori di cui prima attendevano il leader di Azione. Fitto è il candidato della Meloni: quindi è fascista. E poiché Calenda è nemico del suo nemico, cioè suo oggettivo alleato, il terribile anatema ricade anche su di lui.

«Spiegate perché il governatore è l’argine alle destre»

Non è proprio un sillogismo aristotelico, ma scandito in un talk-show farebbe ugualmente la sua porca figura. Peccato per loro che l’ex-ministro abbia fiutato l’aria. E quando ha capito che il Pd stava per sganciargli sulla testa l’accusa di voler agevolare Fitto, ha azionato la contraerea postando un video che immortala il sindaco di Nardò, ora candidato a sinistra, che fa il saluto romano. “Obiettivo Emiliano” colpito e abbattuto. Calenda che l’ha centrato, legittimamente gongola: «E adesso spiegatemi che Emiliano è l’argine alle destre e che non bisogna votare Scalfarotto». Visto? Comunque la si rigiri, a vincere sarà un fascista.

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