Prima derubano un anziano sul treno, poi lo ricattano alla stazione: arrestati due tunisini
Mentre dormiva sul treno due cittadini di origine africana gli avrebbero sottratto il borsone che aveva messo sotto il sedile ma la vittima, un signore anziano in viaggio da Roma a Taranto ha sentito i rumori e ha sorpreso i due che, dopo aver frugato nella borsa, stavano sottraendo i suoi documenti e il bancomat custoditi in una bustina di plastica.
Gli hanno rubato i documenti mentre dormiva
Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Taranto hanno arrestato in flagranza di reato i due uomini con l’accusa di estorsione ai danni dell’anziano. Infatti, gli agenti della Polfer, all’arrivo del treno, sono stati allertati dal capotreno circa una diatriba in corso tra la vittima e i due migranti. Proprio in quel frangente, i tre uomini sono scesi dal treno discutendo animatamente. Uno degli africani aveva tra le mani una banconota da 10 euro ed una busta con alcuni documenti. Sorpreso dall’inaspettata presenza dei poliziotti, l’uomo ha consegnato la bustina e la banconota all’anziano signore, cercando rapidamente di fuggire.
Il provvidenziale intervento della Polfer
I due sono stati fermati e accompagnati negli uffici di Polizia. Dalle indagini è emerso che, durante il viaggio, erano seduti alle spalle dell’anziano e da lì avrebbero preso il borsone. Alle rimostranze della vittima i malviventi avrebbero preteso del denaro per la restituzione di quanto appena sottratto.
L’anziano ricattato dai due tunisini alla stazione di Taranto
Comprensibilmente, temendo per la propria incolumità, l’anziano ha dovuto consegnare quel poco che aveva ai due migranti. Questi ultimi, non soddisfatti dalla somma ricevuta, ritenuta esigua, lo avrebbero minacciato anche di violenze fisiche. Nel frattempo, il treno ha raggiunto Taranto, permettendo così l’intervento del personale delle Ferrovie Italiane e della Polizia di Stato. I due sono entrambi tunisini. Hanno 35 e 38 anni e sono in regola sul territorio nazionale. Da oggi sono in carcere in attesa del processo.
clandestini maaa il ministro lamorgese non può fare niente