Legge elettorale, è già pantano: maggioranza divisa su tutto. Gabbato il “popolo del sì”

24 Set 2020 15:47 - di Michele Pezza
legge elettorale

Un accordo scritto sull’acqua, che infatti ora scivola via, quasi inafferrabile. La nuova legge elettorale, che a sentire Zingaretti e Di Maio stava già dietro l’angolo, resta invece un miraggio. A sinistra Leu non vuole lo sbarramento al 5 per cento mentre, sul lato opposto della maggioranza, è Italia Viva a puntare i piedi contro il ritorno al proporzionale. Risultato: il popolo del “” è rimasto con un pugno di mosche in mano. Ha ottenuto il taglio delle poltrone, ma difficilmente vi aggiungerà quel sistema di voto nuovo di zecca che pure gli era stato garantito alla vigilia del referendum. Assume perciò quasi il sapore della beffa l’impegno di Conte ad «accelerare sull’iter già avviato in Parlamento».

Leu e Iv si sono già messi di traverso

In realtà, è già franato tutto. Lo sa anche Zingaretti, costretto a mille capriole pur di non darla vinta a chi comincia a dipingerlo come uno sprovveduto donatore di sangue. Non per niente chiama in correità l’intera direzione del Pd e ribadisce l’accordo stipulato in maggioranza. «Si riparte da lì – implora -. Non è che ogni mattina ripartiamo da zero, è il rischio “danza immobile” della politica che la gente odia. Si vada avanti». A dargli manforte arriva anche Roberto Fico, che a quella della legge elettorale aggiunge anche la riforma dei Regolamenti parlamentari. Come se fosse facile.

FI: sulla legge elettorale hanno già cambiato idea

Chi invece si gode lo spettacolo è il gruppo di Azione, la sigla che fa capo a Carlo Calenda. «Ma che sorpresa! Legge elettorale incartata», tuitta il responsabile del programma Andrea Mazziotti. «Dopo aver proclamato l’approvazione a settembre per intortare gli elettori Pd al referendum – continua l’ex-parlamentare -, Zingaretti rinvia tutto a babbo morto. E così ci teniamo il taglio fatto a casaccio». Nella sua scia Annamaria Bermini, di Forza Italia, che bolla come un «passo indietro» il ritorno al proporzionale. «Dopo il sì al taglio dei parlamentari, sembrava che l’approvazione della legge elettorale tutta proporzionale fosse un’assoluta urgenza democratica – ricorda la capogruppo al Senato -. Ora invece, contrordine compagni: la nuova legge può aspettare. Nessuna sorpresa, visto che questa maggioranza cambia continuamente idea su tutto».

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • 27 Settembre 2020

    Il centrodestra doveva votare compatto per il NO.
    Questa legge è stupida e assurda