Nella Lega rispuntano i falchi contro Salvini: “Ha perso il tocco magico, ora ritiriamoci dal sud”
“Finisce una volta per tutte l’avventura della Lega al Sud, i dati sono eloquenti, alle europee, in Campania, il partito era al 20%, ora al 4-5%, la Lega crolla pure al centro e anche in Toscana dato devastante, dal 32% alle europee, si sono persi oltre 20 punti”. Gianni Fava, leader della minoranza della Lega, ex sfidante di Salvini alle primarie punta il dito contro il segretario dopo la tornata elettorale, con il voto in sette regioni.
Fava: in Veneto la vera sconfitta di Salvini
Fava sottolinea all’Adnkronos come il “dato più eclatante, al di là delle sconfitte, è quello del Veneto, visto che mai la Lega è stata così bassa negli ultimi trenta anni“. Per il mantovano, “Zaia invece ha usato i vecchi temi della Lega, a partire dall’autonomia, facendo esattamente il contrario di quanto fatto dalla Lega nazionale”. Per il leghista ‘nordista’ questo è un dato ancor più grave perché “è il secondo ko pesante dopo quello di fine 2019 in Emilia Romagna e – accusa – a perdere ancora una volta è Salvini, che ha oscurato la candidata Ceccardi, come fatto con la Borgonzoni, è lui che ha fatto perdere voti al partito”.
La sconfitta storica in Toscana
“Ha sprecato l’occasione di vincere, ora la Toscana ce la scordiamo per i prossimi 30 anni – dice amaro Fava – . La mentalità di Salvini è
quella di Sansone con i filistei, ha costruito un partito liquido, basato su gruppo di potere fatto da quattro amici, con una selezione
su basi polpottiane, chi aveva gli occhiali veniva fatto fuori, perché sapeva leggere”. E ancora: “Lui non ha più tocco magico, è il momento
che rifletta anche chi ha abbandonato le nostre battaglie storiche, a partire dall’autonomismo, il contenitore per quelle lotte c’è ancora,
si chiama Lega nord, il partito che Salvini ha provato a uccidere”.