La sinistra potrebbe perdere anche la Conferenza Stato-Regioni: ora la presidenza Bonaccini balla

22 Set 2020 16:11 - di Viola Longo
conferenza stato regioni

C’è un effetto “collaterale” dell’esito delle regionali che dà la misura di quanto, in realtà, la sinistra abbia poco da festeggiare: dopo questo voto, infatti, potrebbe perdere la presidenza della Conferenza Stato-Regioni. Attualmente è nelle mani del governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, riconfermato di recente. Ma con 14 Regioni governate dal centrodestra, escludendo ancora il risultato della Valle d’Aosta, e solo 5 governate dal centrosinistra è evidente che gli equilibri consolidati potrebbero non reggere più.

Toti al posto di Bonaccini?

Benché la Conferenza spesso incarni logiche a sé, legate più all’omogeneità territoriale che a quella politica, una presidenza targata Pd a fronte di una così netta predominanza del centrodestra potrebbe essere giudicata non più rappresentativa. E, infatti, già si fa il nome di Giovanni Toti come possibile successore di Bonaccini. Il presidente della Liguria ha dalla sua l’ottimo risultato che lo ha riconfermato alla guida della Regione. Ma anche il fatto di ricoprire già un ruolo istituzionale all’interno della Conferenza, di cui è attualmente vicepresidente.

I numeri della Conferenza Stato-Regioni

Dunque, anche questo dato conferma che il risultato di questa tornata non è affatto un pareggio, come qualcuno sostiene, ma una vittoria del centrodestra, che con l’affermazione di Francesco Acquaroli nelle Marche “guadagna” una nuova regione, persa invece dal centrosinistra. Il bilancio finale in Conferenza Stato-Regioni, del resto, per la sinistra si presenta quanto mai impietoso: lasciando fuori la Val d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano, Piemonte; Lombardia; Liguria; Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Marche; Umbria; Abruzzo; Molise; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna; oltre alla provincia autonoma di Trento sono governate dal centrodestra. Solo in Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia governa invece il centrosinistra.

Una prassi consolidata

Meno quotata è la possibilità che presidente venga eletto Luca Zaia, considerato troppo marcato politicamente o  Attilio Fontana, mentre altri presidenti eletti recentemente non vantano un curriculum di anzianità nel palazzo di Via Parigi a Roma che ospita la Conferenza delle Regioni. Quanto al friulano Massimiliano Fedriga, al siciliano Nello Musumeci e al sardo Christian Solinas, va detto che finora, anche se non vi è una disposizione statutaria in tal senso, il presidente della Conferenza delle Regioni è stato sempre scelto fra le Regioni a statuto ordinario, mai fra quelle a statuto speciale.

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