La Meloni tuona contro la violenza su gay e donne, Scanzi la insulta: “Chiagne e fotte…”

15 Set 2020 12:36 - di Antonio Marras

Qualunque cosa si dica, da destra, alla vigilia delle elezioni, per il Fatto Quotidiano è da attaccare, censurare, irridere, esibire al pubblico ludibrio sui social. Anche quando la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni solidarizza con chi è vittima di violenza a prescindere dall’orientamento sessuale, i “travaglini” che lottano nell’house organ di Conte per non far cadere il governo, trovano occasione per attaccarla per mancanza di coerenze e vittimismo. Andrea Scanzi, noto “hater” sorridente e di sinistra, utilizza – per portare il proprio raffinato attacco alla leader della destra – una definizione napoletana, “chiagne e fotte”, metafora esplicita di attività sessuali di squallida convenienza, non proprio indicate in una discussione su omofobia e violenza sulle donne. Sul chiagnere, piangere, non c’è problema, sul fottere, non c’è bisogno di traduzione.

Maria Paola, Ciro e le parole della Meloni

Giorgia Meloni,  dell’orribile episodio di Caivano, nel quale il fratello di una giovane ragazza napoletana aveva speronato la moto dove lei era con il fidanzato trans, uccidendola, si era unita ai commenti indignati, e bipartisan, arrivati nelle ore successive.

“Un pensiero e una preghiera per Maria Paola, strappata alla vita a 20 anni per mano di suo fratello. Tanta la violenza che si cela dietro questa inaccettabile morte: da quella contro gli omosessuali e quella sulle donne. Ma anche quella indegna idea che una donna non possa scegliere per sé stessa e che abbia bisogno del permesso di qualcuno per essere libera”. Questo aveva scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, commentando la morte di Maria Paola Gaglione. “C‘è una violenza atroce che dilaga tra i giovani e che continua a sfociare in simili episodi – incalza Meloni -. Un inaccettabile degrado che abbiamo il dovere di arginare al più presto. Lo Stato deve tornare a farsi sentire e dare il messaggio chiaro che la violenza non è tollerata e chiunque la pratichi ne dovrà rispondere davanti alla legge.Ora pena esemplare per questo schifoso assassino”.

Scanzi e la metafora del “piangere per fottere meglio”

Il negazionista del Covid, il Buscetta del virus pentitosi tardivamente, sul Fatto, nella sua rubrica quotidiana di veleni e veline contiane, fa notare – a dispetto di tutti i sondaggi che danno la Meloni in costante crescita – che la leader di FdI “è da mesi al livello minimo della sua forma politica”. Secondo Scanzi, questo sarebbe dimostrato dal suo “puerile tentativo – dopo anni di urla sguaiate – di rifare una verginità politica alla destra, amplificando la portata di un’aggressione tanto idiota quanto per fortuna isolata”. “Giocare alla martire e praticare la poco nobile arte del chiagnefottismo è un giochino così prevedibile che può giusto convincere Porro e Meluzzi. Evidentemente Meloni ci crede tutti un po’ scemi….”.

La presunta incoerenza della destra italiana

La colpa della Meloni, venendo al punto, sarebbe la sua indignazione a giorni alterni. “È ovvio che Meloni sia rimasta sgomenta di fronte alla morte di Maria Paola, ammazzata dal fratello che voleva “darle una lezione” perché “osava ” amare un transessuale contro il desiderio della famiglia ignorante e imperdonabile. È una tragedia che ha colpito chiunque provi ancora emozioni e pietà. Dunque anche il leader di Fratelli d’Italia. Ma la Meloni che si commuove per questa morte, è la stessa che partecipò al mefitico Congresso di Verona, saturo di relatori per i
quali tutto ciò che non è conforme alla cosiddetta “famiglia tradizionale” sono espressione del demonio? La Meloni che piange per il martirio di Maria Paola è la stessa che, lo scorso 16 luglio, scese in piazza davanti a Montecitorio per manifestare contro il disegno di legge (a prima firma dell’esponente dem Alessandro Zan) che ha l’obiettivo di contrastare l’omofobia?”.

Dal delirio di Scanzi alla sintesi del proverbietto

In sintesi, per Scanzi, sostenere l’idea della famiglia tradizionale o contro una legge scritta male dovrebbe impedire di condannare omofobia, razzismo e violenza di tutti i tipi. E’ chiaro che di fronte a questi ragionamenti alla Bombolo quando scorreggia, Scanzi non possa che  usare proverbi volgarotti e di facile e fetido impatto.

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