Set 17 2020

Luca Maurelli @ 12:37

La Meloni “pizzaiola” fa infuriare Repubblica: “Assurdo fare campagna elettorale col porn-food sovranista…”

“Sfornata la mia prima pizza napoletana. Come vi sembra? Non è uscita granché, ma vi assicuro che è buona. Migliorerò”. Non si sa quanto realmente possa migliorare, Giorgia Meloni, in versione pizzaiola, ma di sicuro in versione politica la leader di Fratelli d’Italia avanza di gran carriera fino a lambire gli ex dilaganti grillini. E cresce anche per effetto delle sue campagne in difesa del cibo “made in Italy”, o sovranista, che dir si voglia, anche a dispetto delle sue più o meno abilità culinarie. Ecco che così, dopo il video in cui la Meloni preparava le orecchiette pugliesi a Bari (video), ieri è stata la volta di un esperimento con la pizza napoletana, a Napoli. Uno scandalo, per “Repubblica“, che oggi dedica alla Meloni pizzaiola un corsivo al veleno di Filippo Ceccarelli per stigmatizzare il comportamento della Meloni.

“Repubblica” e lo scandalo della Meloni chef

Ceccarelli si interroga sui motivi dei video postati dalle varie “cucine” italiane, manco si cimentasse col terzo segreto di Fatima.

“Sarebbe bello poter disporre di una spiegazione ragionevole del perché ieri Giorgia Meloni, in variante gastro-elettorale, ha impastato e infornato una pizza a Napoli; e l’altro ieri a Bari, si è dedicata alle orecchiette; e qualche giorno prima ha mostrato una cassetta di porcini; e la domenica, sulla spiaggia, augurava un buongiornissimo social con una coppa di gelato in mano; e in precedenza aveva esibito le “mitiche” ciliegie “Ferrovia”; e via via, scrollando a ritroso sul telefonino le immagini del suo profilo Instagram, eccola golosona dinanzi a un dolce tricolore da far schiattare d’invidia il Cavaliere dei bei tempi, la “torta Rinascimento” nientemeno, e prima era stata la volta di un’altra
torta allo yogurt e mirtilli, «fatta in casa con amore», per porre al vasto suo pubblico di fan, ammiratori e fedeli il più classico interrogativo call to action: «Vi piace?». Beh, dipende….”.

Ceccarelli, che la sa lunga, si sente in dovere di dare consigli su come fare politica anche a destra. “Perché più spesso di quanto i preziosi spin doctor credano, l’ipercomunicazione social trascina i leader sul terreno dell’insignificanza, per cui non si capisce quanto sia davvero necessario e utile alla collettività, anche degli stessi Fratelli d’Italia…”.

Il duello gastro-sovranista con Salvini

Repubblicavuole andare a parare su questioni politiche e sul duello a distanza tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini per la leadership del centrodestra, ovviamente. “Solo quest’estate Salvini si è autorappresentato alle prese con fragole (tre diverse pose) cesti di fichi (due volte), limoni (due volte), ciliegie (in due circostanze, la seconda spiluccandone vorace e concentratissimo mentre Zaia parlava di neonati morti) Per cui boh, magari adesso Meloni proverà pure a spodestarlo su quel campo. Ci mancava la disputa inter-sovranista sul porn-food….”, conclude amaramente Filippo Ceccarelli. Che considera l’emergenza-pizza-Meloni una priorità dell’Italia, dopo il fascismo, ovviamente…