La Cina ha schedato oltre 4000 italiani: nella lista ci sono Berlusconi, Renzi, imprenditori e criminali

14 Set 2020 9:18 - di Liliana Giobbi
Cina

Oltre quattromila nomi. Da Renzi a Ferrero, da Berlusconi a Merloni. E poi padri, madri, compagni e compagne di leader politici. Persino i loro figli appena maggiorenni. Ma anche criminali e presunti terroristi residenti sul suolo italiano.Una società privata, la Zhenhua della città di Shenzhen, in Cina, «raccoglie informazioni dettagliate all’estero su politici, sui loro familiari, su persone di interesse pubblico, membri delle istituzioni, imprenditori e criminali. Tutto per conto di Pechino. E lo fa anche in Italia». È quanto emerge dall’analisi di un mastodontico database ottenuto dal Foglio insieme con altre testate internazionali come il Telegraph, il Sunday Times, l’Indian Express, il Globe and Mail e l’Australian Financial Review.

Cina, i dati analizzati da ricercatori specializzati

L’Okidb, Oversea Key Information DataBase, stando all’analisi condotta dal Foglio, «raccoglie informazioni pubbliche analizzando tutti i big data disponibili online; ogni singolo social network, blog, articoli, qualunque pubblicazione su internet diventa fonte». I dati sono poi analizzati «da numerosi ricercatori specializzati», viene ancora spiegato da Il Foglio.

Ogni persona ha un punteggio

Un’altra sezione del database «monitora cargo via mare e via aerea, ma non sono spiegati i dettagli dell’attività. Se gran parte delle fonti del database sono raccolte dall’intelligenza artificiale attraverso internet, la lettura dei dati contenuti nel database mostra l’intervento persone fisiche, che inseriscono dati non pubblici. Assegnano a ogni individuo un punteggio – che non è stato possibile interpretare in maniera indipendente – e ne tracciano una mappa di connessioni e interessi».

Il “Grande Fratello” della Cina

Nel dettaglio, sotto alla chiave di ricerca “Italia” compaiono 4.544 nomi e cognomi. La raccolta dei dati italiani sembra iniziare dal 2006, ben prima che la società esistesse. Tra le persone di “interesse speciale” per la Cina «figurano il narcotrafficante Rocco Morabito, assieme a esponenti di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra. Censiti anche presunti terroristi islamici residenti in Italia», rivela ancora il quotidiano.

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