Tutti contro tutti nel M5S: probiviri all’attacco dei ribelli. E Fico affila le armi per la leadership
Il M5S va alla prima resa dei conti. Oggi alle 18 si terrà l’annunciata riunione dei gruppi parlamentari, che si apre non esattamente sotto i migliori auspici. I probiviri, infatti, secondo quanto trapelato, avrebbero formalmente aperto una quarantina di provvedimenti disciplinari. Otto sono contro i “ribelli del referendum” e una trentina contro i morosi. Il tutto mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, assicura che non vi sarà alcuna spaccatura e si inserisce sempre più nettamente nella guerra per la leadership.
L’avvertimento dei probiviri ai ribelli
All’ordine del giorno dei gruppi parlamentari ci sono gli Stati generali e la riorganizzazione del Movimento. Temi che già di per sé costituiscono un terreno minato e al quale ora i parlamentari arrivano dovendo fare i conti con l’azione dei probiviri. Un atto potenzialmente deflagrante, che in questa vigilia assume i connotati di un avvertimento, se non di una intimidazione. A rischiare di più, infatti, sono i “ribelli”, come a dire che chi osa alzare la testa la pagherà. A loro, fra i quali – secondo quanto riferito dall’Adnkronos – vi sarebbero tra gli altri Andrea Colletti, Marinella Pacifico, Elisa Siragusa, Mara Lapia, viene imputato di violato il codice etico ignorando quanto scritto nel programma M5S, essendosi messi in aperto contrasto sul referendum. Ora i “deferiti”, che rischiano l’espulsione, avranno 10 giorni di tempo per presentare le controdeduzioni; poi la parola tornerà ai probiviri che decideranno il da farsi.
Fico rassicura: “Il M5S non si spaccherà”
In questo contesto, mentre parlamentari come Giorgio Trizzini o il viceministro Stefano Buffagni continuano a lanciare bordate al Movimento, sono arrivate le rassicurazioni di Fico sul fatto che “non credo che ci sarà una spaccatura”. “Ogni volta che il M5s ha avuto dei periodi difficili alla fine ci si è messi intorno a un tavolo, che in questo caso possono essere gli Stati Generali, per lavorate tutti insieme e arrivare a una sintesi. Non devono prevalere gli interessi personali, ma il bene del movimento, che significa anche il bene del Paese”, ha detto il presidente della Camera intervistato da Radio 24. Una posizione istituzionale e conciliante che va letta però, anche questa, nel contesto. Fico, che ha minimizzato anche le incursioni di Alessandro Di Battista, appare ormai lanciatissimo per la leadership del M5S. A certificarlo è stata Roberta Lombardi, membro dell’organo di garanzia del partito, oltre che capogruppo nel Lazio.
E la Lombardi lo lancia per la leadership
La Lombardi, un’intervista a La Stampa, ha di fatto esplicitato il piano, dal quale lei non sembra escludersi. “Sono stufa di questa discussione, che gira sempre intorno ai di Alessandro Di Battista o Luigi Di Maio”. Fra le due analisi della sconfitta, quella di Di Maio e quella di Di Battista, ha quindi aggiunto, ”scelgo la terza, quella di Roberto Fico, che sottolinea la responsabilità collettiva del risultato”. ”Serve subito un gruppo di traghettatori indicato da Grillo, con un incarico a tempo, fino al primo weekend di marzo magari, e che abbia due compiti: la riorganizzazione territoriale, con la mappatura dei gruppi locali; l’organizzazione del congresso. Un gruppo snello che rappresenti tutti i livelli: un europarlamentare, quattro parlamentari, due consiglieri regionali e due comunali”, ha concluso Lombardi.