Giulio Tarro: «La scuola può benissimo iniziare. E sia chiaro, gli asintomartici non sono untori»

7 Set 2020 9:53 - di Liliana Giobbi
Giulio Tarro

Basta allarmismi fuori luogo. Il virologo Giulio Tarro non si fa condizionare dal clima che circola. Stop ai tentennamenti, a partire dalla scuola che «può benissimo iniziare». Lo slittamento non ha senso. E puntualizza: «I ragazzi prima dei 12 anni non devono portare la mascherina, come dice l’Oms. Noi siamo legati a entità della salute che sono sovranazionali, non facciamo politica della salute».

Tarro: «Se mancano banchi e docenti è un altro discorso»

«Se tutto fosse già pronto», continua Tarro, come riporta Il denaro  «è chiaro che potrebbe cominciare anche il 14. Poi se mancano banchi e docenti è un altro discorso». Il virologo analizza la situazione nel suo complesso. «Sono aumentati per lo più gli asintomatici che, come dice l’Oms, dopo tre giorni, salvo complicazioni, non vanno considerati untori».

«Siamo a buon punto»

«Dobbiamo anche tenere presente»,  afferma Tarro nel corso di una manifestazione, «che chi si occupa della sanità degli Stati Uniti ha dato un miliardo e mezzo di dollari affinché sia pronto un test diagnostico valido entro l’anno. Questo dei tamponi, come ha detto il suo inventore, non doveva essere usato per la diagnosi». Inoltre, «il 17 giugno scorso il Napoli ha vinto la Coppa Italia. Ci sono stati assembramenti e festeggiamenti. E nelle due settimane successive non c’è stato alcun nuovo caso dopo su tutto quello che era successo».

Tarro, i positivi e il virus “morto”

Già alcuni giorni fa il professore aveva parlato del motivo per cui molti etichettano come “malate” persone totalmente asintomatiche. Che, in realtà, non manifestano una malattia concreta ma solo un esito positivo al test. «Tutto questo allarme è provocatorio, non ha significato scientifico ma politico», aveva detto Tarro. «Se uno fa il tampone, data la sua aleatorietà, e dovesse risultare positivo ma ha già avuto il Covid con annessi anticorpi, viene giudicato falso positivo. Quindi non ha nessuna importanza, perché è rappresentato da un acido nucleico morto».

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