Gasparri a Di Maio: «Di Stefano in Libia? Spiegagli la differenza tra libici e libanesi» (video)
Che Dio ci salvi. Luigi Di Maio è a Tripoli. Riuscirà a restituire all’Italia quel ruolo di riferimento che l’esecutivo giallorosso ha regalato alla Turchia di Erdogan ? Detto così, si tratta dell’uomo sbagliato al posto giusto, come sarcasticamente ha titolato il Giornale.
Di Maio e Di Stefano in Libia, che Dio ci salvi
Dopo il cessate il fuoco e l’inattesa rimozione del potente ministro dell’Interno Fathi Bashaga, vera quinta colonna di Ankara in Libia, Tripoli è il tavolo su cui giocare una partita delicatissima. Stiamo freschi…il ministro degli Esteri Di Maio non eccelle in geografia: un tempo cercava le coste russe nel Mediterraneo. E solo un mese fa Di Stefano parlava degli amici libici di Beirut. Se in geografia sono messi così male, figuriamoci sul fronte geopolitico e su quello commerciale. Va da sé che la situazione in Libia è molto complessa.
Sarà per questo che “per sicurezza” Di Maio si è portato con sé anche il vice, il sottosegretario grillino Manlio Di Stefano? Il consulente numero uno in geografia? A prendere in giro i due e a ricordarci in che mani siamo è il senatore azzurro Maurizio Gasparri: il suo intervento a Palazzo Madama tutto è da gustare. A lezione di geografica con Giggino Di Maio, ironizza. Forse porta Di Stefano al seguito affinché gli ricordi “la differenza tra libici e libanesi”?
Il web se la ride: “Porta Di Stefano perché sa il libanese…”
“Senatore, hanno fatto la stessa scuola della Azzolina”, è il commento dell’utente in vena di ironia al video postato sulla pagina Fb di Gasparri. “Ha portato Di Stefano perché parla molto bene il libanese”, lo irride un altro. La morale è sempre quella tuona Gasparri. “Siamo di fronte a un governo inadeguato”. E ridicolo. Lo dicono in molti anche a proposito di questa visita del ministro in Libia. “L’Italia ha cessato di esistere come entità geopolitica”. Commenta così Gianandrea Gaiani, esperto di politica estera e direttore di Analisi difesa, la visita del ministro degli Esteri a Tripoli sul sito il Sussidiario. “Di Maio è già stato più volte in Libia e Tunisia ma senza incassare risultati concreti sul fronte dei flussi migratori e rispetto al dilagante dominio turco a Tripoli e Misurata” spiega Gaiani al Sussidiario.