Focolaio Covid a Bologna, il sindaco pronto a chiudere le piazze della movida. Nel mirino anche le feste private

28 Set 2020 16:33 - di Mia Fenice
Covid

Ci sono almeno dieci studenti positivi e altri sottoposti a sorveglianza per un focolaio Covid a Bologna scoppiato dopo una festa Erasmus organizzata lunedì sera nella zona universitaria. I contagiati finora hanno tra 20 e 24 anni e sono in gran parte studenti spagnoli. L’allarme è scoppiato a metà settimana quando una ragazza con sintomi, che aveva partecipato alla festa, è risultata positiva al tampone. Di qui i controlli e il tracciamento contatti per le verifiche epidemiologiche.

Covid a Bologna, nel mirino anche le feste private

Una situazione che spinge il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ad alzare i toni. Che ha annunciato lo studio di nuovi provvedimenti nei luoghi della movida, come la chiusura di alcune piazze. Nonché misure per arginare il pericolo degli assembramenti durante le feste private. «Anche le feste cosiddette private creano gli stessi problemi», sottolinea il primo cittadino.

«Valuteremo con il prefetto – anticipa – e se è necessario dare un altro segnale sicuramente lo daremo. Le chiusure dei locali parlano chiaro, a proposito di libertà responsabile. Dopodiché dove si determinano migliaia di assembramenti ci vogliono battaglioni di polizia per intervenire, quindi dobbiamo trovare una strategia preventiva che eviti questi assembramenti».

«Assembrarsi – rimprovera Merola – è la peggiore cosa da fare, questa non è libertà, è menefreghismo. Rifaremo il punto anche con il prefetto e le forze dell’ordine perché ci sia da questo punto di vista la necessaria attenzione».

«Occorre la collaborazione di tutti»

«Occorre la collaborazione da parte di tutti – sottolinea ancora Merola perché non si vanifichi il lavoro che stanno facendo negli ospedali e nelle scuole». «Dobbiamo contare sul fatto che le previsioni sono che entro gennaio c’è la forte possibilità di avere il vaccino. Quindi l’ultimo miglio è davvero decisivo. E sarebbe fallimentare – scandisce il sindaco di Bologna – in questo momento tornare ad ipotesi di chiusure. Dobbiamo insistere in particolare con i giovani perché anche se vengono meno colpiti dai sintomi possono trasmettere il virus agli altri. Faccio un appello al quale, se necessario, seguiranno ulteriori provvedimenti perché non si vanifichi il grosso lavoro fatto fino ad oggi e che ci è riconosciuto a livello europeo anche da altri Paesi in difficoltà rispetto a noi».

Il sindaco ha anche annunciato che ci sarà una presenza territoriale dell’Ausl sul territorio molto più diffusa, con presidi mobili e smontabili. «In particolare nelle zone periferiche della città, a cominciare da Corticella per fare tamponi, test sierologici e si può anche cominciare a prenotarsi per il vaccino antinfluenzale».

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