FdI sullo scandalo dei 112 boss fuori dal carcere: “Il ministro riferisca subito all’Antimafia”

3 Set 2020 16:54 - di Guido Liberati

Ci volevano quelli di “onestà onestà” a far rimanere a casa i boss mafiosi. A lasciarli liberi di controllare il territorio. In grado di farsi sentire. Dal 41 bis, dal carcere duro, al salotto domestico. Ci volevano i grillini ai vertici dei posti chiave: dal capo dell’Antimafia, Nicola Morra al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Quelli che dicevano di combattere la mafia, la mafia la stanno (con la loro incapacità) aiutando.   

“Bonafede ci fornisca i dati aggiornati”

Una situazione che Fratelli d’Italia denuncia senza mezzi termini. «Secondo quanto riportato da Repubblica, che ha avuto accesso ai dati del ministero della Giustizia, sono ancora a casa oltre 100 boss mafiosi scarcerati durante il lockdown con il pretesto del coronavirus». Così il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia. Annuncia infatti un’interrogazione al ministro Bonafede con cui chiede conto delle ragioni dei mancati ritorni in cella dei boss scarcerati per il rischio covid. E lo invita quindi a trasmettere alla Commissione i dati aggiornati.

Da Zagaria al ras dei pascoli: ecco i boss ancora a casa

«Non sono mai rientrati in carcere, nonostante il decreto del ministro Bonafede che aveva promesso di porre un freno all’ondata di scarcerazioni, boss del calibro di Pasquale Zagaria, mente finanziaria dei Casalesi, Pino Sansone, accusato della riorganizzazione di Cosa nostra, ma anche il ras della mafia dei pascoli Gino Bontempo e il padrino di Caltagirone Ciccio La Rocca, e ancora Giuseppe Libreri, Stefano Contino, Diego Guzzino», continua.

“I boss a casa sono una beffa per tutti”

«La permanenza a casa dei boss mafiosi per il rischio di contagio appare come una ulteriore beffa nei confronti dei cittadini che credono nella capacità dello Stato di difendere la legalità, e nei confronti dei magistrati e delle forze dell’ordine che combattono quotidianamente contro la criminalità organizzata», sottolinea Ferro.  «È inoltre evidente l’ulteriore danno di sottrarre il personale delle forze di polizia all’attività investigativa e di controllo del territorio per dedicarlo alla sorveglianza dei boss».

Wanda Ferro scrive a Morra: “Va convocato Bonafede”

Wanda Ferro, insieme ai colleghi del gruppo di Fratelli d’Italia in Commissione, Antonio Iannone e Luca Ciriani, ribadisce inoltre la richiesta al presidente Nicola Morra di riprendere l’audizione del ministro Alfonso Bonafede e dell’ex capo del Dap Francesco Basentini e di invitare il suo successore Dino Petralia a riferire sui nuovi protocolli operativi di prevenzione del contatto Covid-19 negli istituti penitenziari e, più in generale, sulla gestione del sistema carcerario.

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 6 Settembre 2020

    Cosa volete che riferiscano all’antimafia, se loro sono la mafia, peggiore di quella sicula. In un governo totalitario loro fanno quello che vogliono e non accettano intromissioni.