Elezioni, Bassetti: «Catastrofisti zittiti, gli italiani non sono un popolo bue. Il Covid non ferma il voto»
Elezioni, Bassetti all’attacco. Il coronavirus non ha fermato la voglia di partecipazione al voto. «L’intelligenza degli italiani ha zittito i catastrofisti». sottolinea all’Adnkronos Salute l’infettivologo. È il nuovo affondo che arriva dal direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Elezioni, Bassetti: «Qualcuno diceva di chiudere tutto…»
«Qualcuno diceva che non si doveva tornare a scuola, che non si doveva votare, che doveva rimanere tutto chiuso. E che saremmo tutti morti di Covid-19», rimarca Bassetti. «Nella realtà la scuola ha ripreso grazie alle misure messe in pratica. E il voto si è svolto con assoluta tranquillità. Io sono andato a votare e ho visto un rispetto delle regole eccezionale da parte di tutti».
«L’intelligenza degli italiani contro i catastrofisti»
«Gli italiani non sono un “popolo bue”», prosegue l’infettivologo. «Hanno capito la gravità della situazione e che il rispetto delle misure è fondamentale per convivere con il virus. Il catastrofismo non serve a nulla se non a ottenere effetti contrari. Mentre gli italiani hanno dimostrato grande maturità. Perciò è evidente», dice ancora Bassetti, «che quando le cose da fare vengono spiegate con calma e tranquillità si possono ottenere risultati importanti e garantire la sicurezza di tutti».
«La letalità del virus è ridotta, bisogna dirlo»
Pochi giorni fa un altro attacco a chi si abbandona all’allarmismo. E l’aveva fatto dati alla mano. «Su 40mila contagi solo il 5% ha bisogno di cure», aveva detto Matteo Bassetti. «Nei mesi caldi dell’emergenza avevamo picchi di 25-30% dei positivi che necessitava di cure in terapia intensiva». Questo perché intercettammo meglio i casi? «Sicuramente, poi facciamo più tamponi e poi è ormai chiaro che la letalità del virus si è ridotta. Nei reparti sono aumentati gli anziani ma nel 99% dei casi si guarisce». E in futuro «quello che cambierà sarà la modalità di convivenza. Non più da stato di guerra perenne. Ma come abbiamo sempre convissuto con tutti gli agenti infettivi fino ad oggi».