È morto a Napoli Renato Maurelli, papà del nostro collega Luca. La sua forza era la semplicità
È morto oggi a Napoli, dopo una lunga malattia, Renato Maurelli, papà del nostro collega Luca. Napoletano, vomerese doc, ex calciatore del Posillipo, numero 10, fantasista di piede finissimo e specialista dei calci piazzati, era nato nel giorno di San Valentino del 1935. Non per caso. Innamorato della vita, estroverso, barzellettiere, uomo di immediata empatia, coltivava l’hobby della semplicità, amava vivere in compagnia degli altri esseri umani, del cibo, delle carte, dello sport, dei libri, dei suoi figli Luca e Daniela, di sua moglie Silvana, di chiunque desse la sensazione di poter avere bisogno della sua carica, del suo ottimismo.
Impiegato in una importante azienda del nord, scelse di non trasferirsi a Milano ricominciando da zero, a Napoli, per proteggere le radici e i progetti della sua famiglia. Tra compassi, quaderni, matite e libri scolastici, da agente di commercio trovò la sua dimensione più vera potendo utilizzare la sua arma segreta anche nel lavoro, l’onestà, quella ruga di fiducia che gli traspariva dal volto furbo e sincero. Un volto da attore che richiamava le espressioni più riuscite di un Nino Manfredi napoletano, dagli occhi vispi e il sorriso accogliente. La morte l’ha trovato vivo, non poteva desiderare di meglio.
I funerali si svolgeranno domani alle 10, nella parrocchia di San Pietro e Paolo, in via Filippo Bottazzi 29, a Napoli. A Luca e alla sua famiglia giungano le più sentite condoglianze e la vicinanza della redazione, dell’amministrazione e di tutti gli amici del Secolo d’Italia.