Coronavirus, la risposta globale all’epidemia è stata un fallimento. Ecco il report che inchioda gli Stati
Il coronavirus ha approfittato di un mondo in disordine. Ci vorrebbero 500 anni per riuscire a spendere in preparazione una somma pari a quella che il mondo sta attualmente perdendo a causa di Covid-19. Lo calcola il Global Preparedness Monitoring Board (Gpmb) – una commissione di esperti istituita da Banca Mondiale e Oms – nel suo secondo rapporto “A World in Disorder”. Pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Covid-19 ha «approfittato di un mondo in disordine. Causando catastrofiche conseguenze sanitarie, sociali ed economiche e danni irreparabili all’umanità». Il virus ha ucciso quasi un milione di persone, e molte altre potrebbero morire a causa del suo impatto sui sistemi sanitari, sulle scorte alimentari e sull’economia. Il costo finanziario sarà di trilioni di dollari, stimano gli esperti.
Il coronavirus non sarà l’ultima emergenza sanitaria globale
Questa non sarà l’ultima emergenza sanitaria globale, ammoniscono gli esperti. Il mondo semplicemente non può permettersi di essere di nuovo impreparato. Già l’anno scorso il Gpmb aveva avvertito il mondo, spiegando che non era preparato per la reale probabilità di una pandemia mortale. Il Consiglio ha chiesto un’azione urgente per interrompere il ciclo di panico che ha caratterizzato la risposta alle crisi sanitarie globali in passato. Nel suo nuovo rapporto, il Gpmb fornisce una dura valutazione della risposta globale a Covid-19, definendola «un fallimento collettivo nel prendere sul serio la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie e nello stabilire le priorità di conseguenza».
I virus non rispettano i confini
«La trasparenza e la responsabilità sono essenziali per rispondere alla pandemia», ha affermato Elhadj As Sy, co-presidente del Gpmb. «La fiducia è il fondamento delle relazioni fra governo e comunità per una salute migliore. Ma quella fiducia si dissipa quando i governi e i leader non mantengono i loro impegni». «I virus non rispettano i confini. L’unica via d’uscita da questa devastante pandemia si muove lungo il percorso dell’azione collettiva, che richiede un sistema multilaterale forte ed efficace». Ha detto Gro Harlem Brundtland, co-presidente del Gpmb ed ex direttore generale Oms. «Il sistema delle Nazioni Unite, che include l’Oms, è stato creato dopo la seconda guerra mondiale e ha contribuito a rendere il mondo un posto migliore per miliardi di persone. Ha bisogno di essere difeso, rafforzato e rivitalizzato, non attaccato e minato».
Devastante impatto sociale ed economico
Il rapporto evidenzia come il “devastante impatto sociale ed economico” delle pandemie, soprattutto per i soggetti vulnerabili e svantaggiati, venga spesso “sottovalutato e ignorato”. Si prevede che gli impatti socioeconomici a lungo termine di Covid-19 dureranno per decenni, con uno scenario della Banca Mondiale che stima una perdita di guadagno di 10 trilioni di dollari nel tempo per le giovani generazioni a causa dei deficit formativi ed educativi legati alla pandemia.
Coronavirus, proteggere il nostro futuro
«Non possiamo più» stare con le mani in mano «e dire che bisogna fare qualcosa. È tempo che i paesi si sporchino le mani e costruiscano sistemi sanitari pubblici per garantire che una pandemia di questa portata e gravità non si verifichi mai più», ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. «Questa non sarà l’ultima pandemia, né l’ultima emergenza sanitaria globale. Ma con i giusti investimenti politici e finanziari adesso, possiamo prevenire e mitigare le future pandemie e proteggere il nostro futuro e il futuro delle generazioni a venire», ha concluso.