«Con la riapertura delle scuole aumenteranno i contagi»: il documento del Cts dato al governo

13 Set 2020 10:16 - di Milena Desanctis
contagi

La riapertura delle scuole potrebbe innalzare l’onda dei contagi. La stima è contenuta nei documenti allegati ai verbali del Comitato tecnico scientifico. Già alla fine di aprile erano stati analizzati i diversi scenari in vista dell’inizio della fase 2. Con la riapertura delle scuole l’indice di diffusione del Covid 19 potrebbe salire di circa lo 0,4.

Contagi, le stime dei tecnici

Le stime sono contenute in uno dei documenti elaborati dall’Inail sui dati dell’Istituto superiore di sanità e della fondazione Bruno Kessler e riportate nel verbale del 22 aprile scorso. Un rapporto dettagliato nel quale vengono elencati tutti i possibili effetti prodotti sulla diffusione del virus dalle riaperture nei diversi settori chiusi in seguito al lockdown. Al termine della chiusura i tecnici consigliavano di adottare «un approccio progressivo nelle misure di riapertura». I tecnici ribadivano in ogni caso la necessità dell’utilizzo delle mascherine in tutti i luoghi pubblici, del distanziamento sociale e del divieto di assembramento.

L’effetto delle riaperture sull’indice Rt

Una delle tabelle del documento indica l’effetto che le riaperture hanno sull’indice Rt. Senza alcuna chiusura l’Rt è al 2.25 (media tra 2.06 e 2.44); con solo la chiusura delle scuole l’indice scende invece a 1.86 (media tra 1.66 e 1.97), dunque 0,39 in meno. Se alla chiusura delle scuole si aggiunge anche lo smart working, l’indice scende ulteriormente a 1.69 (media tra 1.54 e 1.83), 0,56 in meno».

Contagi, 500mila test fatti nella scuola

Come reso noto nei giorni scorsi dall’Ansa, quasi il 50% del personale della scuola, pari a circa 500mila tra docenti e non docenti, ha svolto il test sierologico per il Covid 19. Di questi il 2,6% – cioè circa 13mila persone è risultato positivo e non prenderà servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Il dato, diffuso dal Tg1, non tiene conto dei 200mila tra docenti e non docenti del Lazio poiché la regione sta operando in maniera autonoma

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