Casalino ricoverato al San Raffaele per la mandibola? Per Crosetto qualcosa non torna
Lo “strano caso” di Casalino ricoverato al San Raffaele: per Crosetto qualcosa non torna. O meglio: il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia segnala un quantomeno stravagante scollamento tra quello che si dice e quello che poi realmente si fa. In effetti, il portavoce del premier Conte, Rocco Casalino, insieme a tutto il Movimento 5 Stelle di cui fa parte, e di cui era portavoce, da quando siede accanto alle poltrone del governo non ha fatto altro che strumentalizzare criticità e organizzazione del contrasto all’epidemia di coronavirus in Lombardia, ricorrendo al dramma dei contagi e strumentalizzando rumors e contraddizioni per infierire contro la gestione regionale della situazione. E contro il governatore Fontana e la sanità lombarda in particolare. Poi cosa fa? Prende un aereo da Roma a Milano per andarsi a curare al San Raffaele?
Casalino operato al San Raffaele: per Crosetto qualcosa non torna
Crosetto non ci vede chiaro. Ed esprime chiaramente i suoi in un post su Twitter, in cui l’imprenditore di Fdi, segnala lo strano cortocircuito tra quello che si dice e quello che poi si fa. O meglio, il bizzarro gap tra convenienza politica e tornaconto personale. E così su Twitter scrive: «Veramente anche Casalino ha scelto il San Raffaele, dopo tutto ciò che è stato detto sulla sanità lombarda?» si chiede il il fondatore di Fratelli d’Italia. Poi aggiunge: «Non ci credo». E in effetti è dura da credere che chi, come Casalino, che ha sempre inveito contro il sistema ospedaliero lombardo, nel mirino polemico del governo e del suo portavoce, in pieno dramma epidemico, poi voli dalla capitale all’ombra della Madonnina per sottoporsi a un piccolo intervento alla mandibola…
Dopo mesi passati a infierire sul governatore Fontana e sulla sanità lombarda…
E il dubbio insinuato sorge spontaneo: come mai il M5s di cui Casalino era portavoce. Come mai, l’ufficio stampa del premier e lo stesso Conte, che in tutti questi mesi hanno attaccato duramente l’operato di Attilio Fontana e dell’intero establishment regionale. Come è possibile che, dopo mesi di propaganda e polemiche, in virtù delle quali il premier ha cercato di addossare la colpa della mancata zona rossa di Nembro e Alzano proprio alla Lombardia – salvo poi essere smascherati dai dossier segreti che inchiodano il presidente del Consiglio – oggi Casalino va a curarsi proprio a Milano, e nel centro d’eccellenza? La risposta è intuitiva. E Crosetto va a stanarla…
Perché é un buffone come tutti quelli che ci governano. Vivono da nababbi grazie ai soldi del nord, ma poi lo denigrano.