Cadavere in terra nel cuore di Trastevere: accanto passanti e gente in fila fuori un ambulatorio indifferenti…

29 Set 2020 17:11 - di Lara Rastellino
cadavere in terra a Trastevere passantgi tirano dritti indifferenti foto Ansa

Cadavere in terra nel cuore di Trastevere: accanto passanti e gente in fila fuori un ambulatorio indifferenti… Proprio così. Il corpo giace inerme sul selciato. Arrivano soccorsi e polizia e trovano l’uomo, un 74enne, esanime in strada. A decesso avvenuto, chi di dovere provvede a coprire le spoglie con un telo. Tutto intorno, passanti e una fila di persone in coda al vicino ambulatorio del San Gallicano, gira lo sguardo impassibile. Quasi indifferente. Siamo nel cuore di Roma: a Trastevere. In un tratto di strada a pochi passi da Piazza Mastai e a breve distanza dall’arteria pulsante della città, il Lungotevere.

Cadavere a terra a Roma: accanto passanti e file di persone impassibili

Uno spettacolo raggelante, che la dice lunga sul livello di indifferenza che anestetizza pulsioni e mente degli abitanti di una città preda di criticità, degrado e abbandono. Il corpo del 74enne giace a terra, coperto da un telo davanti alla trattoria al civico 49 di via delle fratte di Trastevere. A pochi metri, solo due civici più avanti, la lunga fila di persone davanti all’ambulatorio Inmp San Gallicano aspetta impassibile, con le ricette in mano, il proprio turno. Succede a Trastevere, appunto, a pochi passi dal lungotevere e da piazza Mastai: alle 12,40 l’anziano si sente male mentre si trova con la compagna. In passato ha già avuto un infarto e i sanitari del 118 provano a rianimarlo con il defibrillatore. Ma è tutto inutile: il cuore dell’uomo cessa inesorabilmente di battere.

Sintomo di un cinismo metropolitano ormai conclamato

Il corpo della vittima viene coperto con un telo giallo, in attesa della polizia mortuaria. E mentre i poliziotti ascoltano il proprietario del locale, davanti al quale si è accasciato il 74enne, la gente continua ad occuparsi dei fatti propri. A mettersi in coda davanti all’ambulatorio. A parlare dei sui problemi. Tutto, passando accanto all’anziano come nulla fosse. «Non mi fa impressione – dice all’Adnkronos una donna a metà fila –. Ho la visita prenotata da tempo, mica la posso saltare». Un messaggio, come tanti altri, non necessariamente verbali, sintomo di un malessere interiore. Di un cinismo metropolitano ormai conclamato, che gela al solo pensiero chi ancora ne è immune. Almeno per il momento...

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *