Arcuri il “miracolato”: dopo il flop su mascherine e banchi, Conte gli affida la gestione delle donazioni Covid

28 Set 2020 15:08 - di Redazione

“Sbagliare è umano, perseverare nel sbagliare forse non è diabolico forse ma è da incompetenti. Il signor Domenico Arcuri ha fallito sulle mascherine, ha fallito sui banchi per le scuole e ora si occuperà anche della gestione delle donazioni, circa 200 milioni, ricevute dalla Protezione civile per l’emergenza Covid, in base a quanto previsto dal decreto Cura Italia che assegna al commissario straordinario per l’emergenza anche la definizione delle ‘modalità di acquisizione e di utilizzazione dei fondi’. Per la serie la persona sbagliata al posto sbagliato”. Lo dichiara il vice presidente del Senato Roberto Calderoli, a commento della notizia, data questa mattina dalla Verità, sul nuovo incarico affidato dal governo al commissario Arcuri.

Arcuri e le donazioni per il Covid

Nel decreto Cura Italia è spiegato, “L’esecutivo in relazione alle molteplici manifestazione di solidarietà pervenute dà il via libera all’apertura di uno o più conti correnti bancari dedicati in via esclusiva alla raccolta e utilizzo delle donazioni liberali di somme finalizzate a far fronte all’emergenza epidemiologica del virus Covid-19”. Sarà dunque Arcuri a gestire le donazioni arrivate alla Protezione civile.

Secondo La Verità, Arcuri dovrà valutare la ripartizione dei fondi arrivati dalle donazioni dei privati per il Covid: le modalità di distribuzione delle somme raccolte, con un massimo erogabile in 55mila euro a nucleo familiare e comunque nel limite di 15mila per ogni componente, 25mila euro in caso di famiglia mononucleare. Le famiglie potranno fare richiesta del contributo economico entro la fine dell’emergenza. E un’apposita commissione, presieduta da Arcuri, si occuperà di valutare le istanze

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