Appello dei Vescovi europei: “Servono misure alternative alla detenzione dei migranti”

26 Set 2020 17:32 - di Penelope Corrado
migranti

Cercare “misure alternative alla detenzione dei migranti”, favorire “l’accesso al territorio ai richiedenti protezione internazionale”; dare “dignità  ai lavoratori migranti”. Su questi punti fermi sta lavorando la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, come ha spiegato il cardinale Michael Czerny, sottosegretario del citato dicastero, intervenendo all’assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali europee.

“Durante la pandemia – ha fatto sapere Czerny – la Sezione si è adoperata per raccogliere le buone pratiche delle chiese locali che accompagnano le persone più vulnerabili”.

Appello per i migranti in carcere

Tra le “buone pratiche” messe in atto dalle chiese locali in questo tempo di pandemia, il cardinale ha citato l’Arcidiocesi di Madrid, dove è attiva la “Mesa por la hospitalidad”, un centro che fornisce alle persone forzatamente sfollate pasti e letti provvisori, riconvertito in rifugio, e Sisak, in Croazia, dove la Caritas ha provveduto alla creazione di un filmato di sensibilizzazione sulla migrazione forzata durante la pandemia, che verrà proiettato ai bambini a agli studenti croati. L’impegno della Comunità Sant’Egidio, inoltre, a Lesbo dal 4 agosto ha portato ad aprire il primo “ristorante solidale” per  profughi.

Da Lesbo in arrivo a Roma 300 migranti

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio si unisce alle celebrazioni che si tengono in tutto il mondo, a partire da quella con Papa Francesco in piazza San Pietro, domani, a cui parteciperà con “Genti di Pace”, composto da migranti che frequentano le Scuole di Lingua e Cultura italiana della Comunità, e alcuni rifugiati venuti con i corridoi umanitari. Lo fa sapere la Comunità in una nota.

Domenica la giornata del migrante

“Il tema scelto quest’anno da Papa Francesco, “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire”, – spiega S. Egidio – ci invita ad essere vicini a tutti i drammi dell’immigrazione. Come quello che si manifesta nell’isola di Lesbo, per il quale risulta sempre più necessario procedere al trasferimento dei profughi in luoghi sicuri. Proprio martedì scorso Sant’Egidio ha firmato con il ministero dell’Interno italiano un accordo per l’arrivo in Italia di 300 persone dall’isola greca. Auspica quindi che ciò avvenga al più presto anche verso altri Paesi europei. Non solo verso quelli che hanno già mostrato la loro disponibilità ad accogliere. E che si aprano, con urgenza, anche vie di ingresso regolare nel nostro continente”.

Dal febbraio 2016 ad oggi i corridoi umanitari hanno permesso l’arrivo in sicurezza di oltre 3.200 rifugiati in Europa (tra cui 2.600 in Italia) contrastando il racket dei trafficanti di persone e avviando le persone accolte verso percorsi di integrazione e inclusione sociale.

(Foto Ansa d’archivio)

Commenti

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  • Guendalina 26 Settembre 2020

    Certo, misure alternative: il rimpatrio immediato.