Zangrillo zittisce gli “odiatori”: «Il virus circola e contagia ma è meno letale, questa è la verità»

29 Ago 2020 10:49 - di Gianluca Corrente
Zangrillo

Il coronavirus «circola, contagia e ha causato molti decessi. Oggi, e speriamo in futuro, è molto meno letale. Io, che l’ho affrontato e che lo temo, sono contento per me e per l’umanità». Lo scrive Alberto Zangrillo su Twitter . E lo sostiene «a beneficio di quanti mi vorrebbero negazionista».Le sue parole, come sempre, sono perentorie. E costituiscono una risposta a chi continua a criticarlo. E soprattutto agli odiatori che l’hanno preso di mira sui social.

Zangrillo posta un articolo significativo

La verità è incontestabile. Il direttore di Terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano non si fa certo intimidire dalle polemiche. Zangrillo infatti posta un articolo del “Corriere della Sera”. Riguarda la vicenda di un dirigente bancario. L’uomo ha infatti raccontato che il padre, morto per cause naturali, è stato classificato come Covid pur non avendo fatto tamponi.

Da Zangrillo a Mantovani

Un’altra lettura arriva dall’immunologo Alberto Mantovani. È il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano. «Stiamo vedendo dei quadri legati» al coronavirus. «Ed è chiaro che ci sono preoccupazioni su quale sarà il lascito post Covid. Penso a chi continua ad avere problemi polmonari causati dal danno infiammatorio una volta guarito, ai lunghi strascichi che si stanno osservando in alcuni pazienti».

Multisystem Inflammatory Syndrome in Children

Una delle preoccupazioni più grandi è quella che riguarda i bambini un po’ più grandi. Che peraltro ho l’impressione non abbia ricevuto tanta attenzione. Abbiamo davanti una nuova malattia che ha un nome, si chiama Multisystem Inflammatory Syndrome in Children (Mis-C). È associata all’esposizione a Sars-CoV-2 e ora è meglio definita».

«Siamo davanti a una sindrome nuova»

« Nella storia naturale di un medico “anziano” come me, succede qualche volta di confrontarsi con una malattia nuova e Covid-19 lo è. Siamo davanti a una sindrome nuova di cui non si capisce il perché, se non che è coinvolta una risposta infiammatoria”, spiega Mantovani. Quello che si comincia a vedere da un po’ di tempo sono casi di persone ormai negative che fanno i conti per lungo tempo con problematiche di vario gener. È come se non fossero mai guarite: stanchezza, difficoltà respiratorie, perdita di capelli.

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